OpenAi avvisa l’Europa: con nuove regole potremmo ritirare ChatGpt

Condividi

Lo ha fatto intendere il ceo della società, Sam Altman, parlando del regolamento in discussione a Bruxelles

ChatGpt potrebbe essere ritirato dal mercato europeo in seguito alla nuova regolamentazione sull’AI di Bruxelles, in fase di finalizzazione. Lo ha ventilato Sam Altman, ceo di OpenAI, la società che sviluppa il chatbot a margine di un evento pubblico a Londra.

Sam Altman (Foto Ansa)
Sam Altman (Foto Ansa)

Attenzione ai dettagli

“I dettagli contano davvero”, avrebbe detto Altman al Financial Times, in un intervento ripreso da Ansa. “Cercheremo di rispettare le norme, ma se non ci riusciremo dovremo cessare le operazioni”.

La preoccupazione principale è che sistemi come quelli realizzati da OpenAI vengano considerati “ad alto rischio” dall’Eu AI Act, il documento attualmente al vaglio di Bruxelles.
Come riportato dal sito specializzato The Verge, una disposizione della bozza di Bruxelles richiede che ogni organizzazione che sviluppa progetti di intelligenza artificiale riferisca la potenza di calcolo richiesta per far funzionare la piattaforma, il tempo di formazione degli algoritmi e dati peculiari su come ha allenato i suoi modelli, divulgando anche informazioni potenzialmente protette da segreto aziendale.

A marzo, il co-fondatore di Open AI, Ilya Sutskever, aveva confidato alla stessa testata la necessità di rendere private alcune informazioni, come i metodi di allenamento e le fonti di dati, per impedire che il lavoro venisse copiato dai rivali.

Parole distensive

Altman poi ha aggiustato il tiro, precisando che la società non vuole cessare di operare in Europa, ma invocando un “giusto equilibrio tra protezione e impatto positivo” dell’Intelligenza artificiale (Ia).
In conferenza stampa a Parigi, Altman ha detto di aver parlato martedì scorso con il presidente Emmanuel Macron sul modo di trovare “il giusto equilibrio tra protezione e impatto positivo” dell’Ia.

Il manger ha cercato di stemperare i toni anche via Twitter. “Settimana molto proficua di discussioni in Europa sul miglior modo di regolare l’Ia! Siamo felici di poter continuare ad operare qui e non abbiamo ovviamente nessuna intenzione di andarcene”, ha cinguettato

Prima della sua precisazione, in un tweet, il commissario Thierry Breton aveva espresso la sua irritazione, denunciato una forma di “ricatto”. “E’ una minaccia?”, aveva deplorato Breton sui social.

L’apertura alla politica Usa

Altman in questi giorni è impegnato in una tournée mondiale per fornire rassicurazioni sulla tecnologia e prevenire una regolamentazione eccessivamente restrittiva che danneggerebbe le sue attività.
Sottolineando i vantaggi dell’AI per la scienza e il progresso, l’imprenditore Usa si è detto favorevole a una regolamentazione globale di una tecnologia che lui stesso ritiene possa fare “molto male”.

Proprio Altman, pochi giorni fa, audito dal Congresso Usa si è detto disponibile a collaborare direttamente con il governo statunitense per creare una serie di norme.
Nelle scorse ore anche il presidente di Microsoft, Brad Smith, si è appellato alla politica americana, chiedendo l’istituzione di una agenzia dedicata proprio all’AI.