L’AI preoccupa anche il cinema. La necessità di una regolamentazione per la nuova tecnologia, già finita tra i temi che agitano gli sceneggiatori, in sciopero da diverse settimane, ora potrebbe ritagliarsi un ruolo da protagonista anche nelle trattative che gli attori intavoleranno nelle prossime settimane con gli studios per il rinnovo dei contratti.
Le paure
Per gli autori il timore riguarda la possibilità di usare l’AI per ricavare nuove storie mescolando spezzoni di altri lavori, o viceversa fornire la traccia di partenza per sviluppare nuove sceneggiature.
Gli attori invece sono alla ricerca di garanzie sull’uso dei loro ‘doppioni digitali’. Attualmente l’AI è utilizzata al cinema per correggere difetti di espressione o per rallentare il parlato, in modo da allinearlo alle esigenze di doppiaggio. Ma ora, portando tutto all’estremo, per contenere i costi si potrebbe arrivare a ricreare scene e nuovi contenuti usando immagini e filmati, anche di repertorio, senza che nessuno sia realmente presente sui set.
Insomma, rimarca Reuters, il tema è caldo e, se non si dovesse raggiungere una quadra anche gli attori potrebbero davvero scioperare, aumentando ancora di più la pressione sugli studios.