Le grandi aziende Ue dovranno preparare e attuare un piano di transizione per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi e nel caso di imprese con oltre 1000 dipendenti, il mancato raggiungimento degli obiettivi del piano dovrà comportare un taglio sui bonus dei manager.
E’ una delle richieste contenute nel testo Ue della posizione negoziale sulle nuove regole sulla sostenibilità delle aziende, approvato in Plenaria a Bruxelles con 366 voti a favore, 225 contrari e 38 astensioni.
Cosa prevede
Il provvedimento, spiega Ansa, implica l’obbligo per le imprese a identificare, prevenire, eliminare o mitigare non solo l’eventuale impatto negativo sull’ambiente e sui diritti umani delle loro attività, ma anche di quelle dei loro partner commerciali.
Rispetto alla proposta della Commissione europea, gli eurodeputati hanno allungato l’elenco dei potenziali impatti di cui le società dovranno rispondere, e hanno esteso il periodo di transizione, con le nuove norme che saranno pienamente applicabili dal 2028 e una “revisione di medio termine” possibile dal 2029.
Le nuove regole dovranno applicarsi alle imprese Ue con più di 250 dipendenti e un fatturato mondiale superiore a 40 milioni di euro, nonché alle loro società madri con oltre 500 dipendenti e un fatturato mondiale superiore a 150 milioni di euro. L’Eurocamera chiede inoltre che si applichino anche alle società non Ue con un fatturato superiore a 150 milioni di euro nel caso che almeno 40 milioni di essi siano stati generati in Ue.
Le sanzioni
Le società inadempienti saranno responsabili dei danni e potranno essere sanzionate dalle autorità nazionali di vigilanza. Le sanzioni includono misure come “naming and shaming”, ritiro dei beni di un’azienda dal mercato o multe pari ad almeno il 5% del fatturato mondiale netto.
Secondo gli eurodeputati, le aziende extra-Ue che non rispettano le regole devono essere bandite dagli appalti pubblici nell’Ue. Secondo il testo adottato, i nuovi obblighi si applicherebbero dopo 3 o 4 anni a seconda delle dimensioni della società.
Le imprese più piccole potranno posticipare di un altro anno l’applicazione delle nuove norme.