Upday Italia: Codella nuovo direttore. Stop a stato di agitazione

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Preoccupazione alla testata di Axel Spinger dopo gli improvvisi tagli all’organico. Secondo Alg si profila un accordo con Samsung

Un nuovo direttore, con la redazione ridotta nell’organico. Quella che sta per concludersi è stata una settimana complicata per Upday Italia, la testata giornalistica del gruppo Axel Springer, che oltre ad essere un aggregatore di notizie produce anche contenuti originali.

Licenziamenti su scala internazionale

Dal 6 fino all’8 giugno, Upday Italia è rimasta in stato di agitazione per la decisione improvvisa di licenziare il direttore, Giorgio Gaetano Baglio, e con lui due giornalisti e un poligrafico. Su un organico di 10 persone in totale.
La scelta, è stata la spiegazione dell’ad del gruppo, dipende dai risultati negativi regitrati da Upday a livello globale e fa parte del piano di riorganizzazione aziendale che prevede tagli per un terzo del personale.
Ma oltre a licenziare il direttore, l’azienda, si legge sul sito dell’Associazione Lombarda Giornalisti, aveva deciso anche di sopprimere il ruolo di direttore della testata, cosa non consentita dalle leggi italiane.
La mossa, continua Alg, può essere letta come motivata dall’intenzione di stringere un accordo con Samsung, riportando “alle origini dell’esperienza Upday”, cioè come un aggregatore di notizie “senza produzione originale di contenuti”.

Codella nuovo direttore

Con una nota nel pomeriggio dell’8 giugno, Upday Italia ha annunciato poi la fine dello stato di agitazione, con la nomina di Enrico Codella, come direttore responsabile ad interim, pur lasciando chiamarmente intendere lla preoccupazione per lo stato di incertezza in cui si trova la divisione italiana.
“Nel porre termine allo stato di agitazione dopo l’avvenuta nomina di un nuovo direttore, la redazione desidera esprimere nuovamente solidarietà al direttore responsabile Giorgio Gaetano Baglio, ai due colleghi redattori e al poligrafico licenziati martedì 6 giugno”, si legge nel testo che informa anche sulle “modalità di lavoro”, con la “selezione di contenuti da fonti esterne oltre alla produzione di contenuti originali”.
“Si ribadisce inoltre la preoccupazione per il clima di incertezza in cui la redazione si trova a operare in mancanza e in attesa di ulteriori chiarimenti da parte dell’azienda, in particolare per quanto riguarda il futuro dei colleghi precari”, la conclusione.