Vodafone (foto Ansa)

Vodafone Italia trova l’intesa coi sindacati sui mille esuberi

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Vodafone Italia e i sindacati hanno raggiunto un’intesa sui contenuti dell’accordo per la gestione condivisa di 1003 efficienze, attraverso l’adozione di strumenti sostenibili per i dipendenti e per l’azienda.

L’intesa, spiega Ansa, prevede percorsi di riqualificazione professionale, mobilità volontaria tramite incentivi, il ricorso all’isopensione fino a cinque anni, nonché del pensionamento anticipato tramite “opzione donna”, un contratto di solidarietà con una riduzione oraria mensile pari al 25% per il call center e al 5% per le altre funzioni nel perimetro aziendale concordato.

Per Vodafone l’intesa è “frutto di un positivo confronto” e mira a “implementare il piano di profonda trasformazione e modernizzazione del modello operativo aziendale, di continuare a investire e a competere in modo sostenibile, al fine di rafforzare la relazione con i clienti” e con la “comune volontà di individuare strumenti condivisi, volti a ridurre l’impatto sociale e, al contempo, semplificare e adeguare l’organizzazione al nuovo contesto”. Il confronto, ricordano Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, si è tenuto “in un contesto complicato di settore, con una procedura di riduzione del personale che interessava il 20% dell’intero perimetro occupazionale”. Per i sindacati alla fine è “un’intesa, sicuramente di carattere difensivo” per scongiurare un esito drammatico in assenza di accordo ma alla fine “il tentativo di continuare a puntare sulla riqualificazione professionale, trasformandole competenze delle lavoratrici ed i lavoratori verso quelle nuove attività che il mercato e la digitalizzazione richiedono, è la dimostrazione di una consapevolezza che la contrattazione debba essere lo strumento cardine per accompagnare i percorsi di trasformazione del settore delle telecomunicazioni”. La parola adesso passa ai lavoratori, che saranno chiamati ad esprimersi sulla ipotesi di accordo nelle assemblee che si svolgeranno entro il prossimo 21 giugno, in vista dell’incontro già fissato con il Ministero del Lavoro il 22 giugno.