Le sfide della capitale, per il suo futuro, al centro del convegno organizzato dal quotidiano. L’editore Caltagirone: “no all’informazione urlata”
Tra le molte presenze di politici e personaggi dell’economia, Il Messaggero ha festeggiato i suoi 145 anni di storia. L’evento – dal titolo ‘Roma, Capitale nel futuro’- , organizzato nella cornice di Villa Miani, è stato aperto dalla lettura dei messaggi arrivati da papa Francesco, dedicato al Giubileo – letta dalla Vaticanista del quotidiano, Franca Giansoldi – e del presidente Sergio Mattarella.
Mattarella: voce a istanze di Roma e Italia centrale
“Il giornale ha dato voce alle istanze di Roma e dei territori dell’Italia Centrale, alle forze sociali, civili, economiche, ai cittadini che lavorano per la costruzione di una società più moderna”, ha scritto Mattarella a proposito del ruolo del quotidiano. Per poi continuare definendolo come attento a difendere “con vigore la causa di Roma Capitale della Repubblica e il suo ruolo essenziale nella crescita e ammodernamento dell’intero territorio nazionale”. “Accanto alle istituzioni, ai palazzi del potere, ‘Il Messaggero’ ha tracciato un percorso di informazione come bene pubblico, elemento irrinunciabile della fisionomia democratica dell’Italia. I suoi giornalisti, la loro professionalità, autonomia e coraggio, sono elementi che hanno arricchito il dibattito pubblico e la partecipazione”, ha aggiunto in conclusione.
Caltagirone: dal Messaggero no all’informazione urlata
L’indipendenza, l’identità, la ragione e l’innovazione sono alcuni dei concetti chiave a cui ha guardato nel suo intervento, l’editore Franco Gaetano Caltagirone, presidente del Messaggero.
“La più importante sfida che ha davanti l’informazione è l’innovazione: viviamo una rivoluzione, i cambiamenti oltre che rapidi sono frequenti, adeguarsi è una sfida che richiede molta energia e nuove risorse. C’è un divario generazionale sulla domanda che bisogna coprire, pena il declino”, ha detto, lanciando l’allarme contro quel tipo di informazione che “non verifica i fatti, che segue chi urla più forte o che fa slogan di facile aspirazione”. “Mi vengono in mente i no vax e ‘il fai da tè dell’informazione”, ha spiegato. “Questa confroinformazione che esaspera i sospetti e nega la ragione influenza una parte del pubblico, la più debole, quella con scarsi elementi conoscitivi che però ha reazione socialmente rilevanti, ha detto ancora. Da qui l’invito ad “aumentare la responsabilità di chi informa non chiedendo atti di fede, ma un esame razionale dialettico delle vicende fornendo opinioni separate dai fatti”.
Largo spazio anche al legame del quotidiano con Roma, con il Giubileo alle porte e la sfida di Expo 2030 da vincere. “Con tutto quello che significa di eccezionale nella storia dell’umanità”, ha detto l’editore, riferendosi alla città, “è al centro dell’attenzione che Il Messaggero promuove con tutte le sue iniziative per migliorarla”. Di riflesso anche un legame speciale con il Vaticano: “l Messaggero che è il giornale di Roma vuole essere il giornale che tutto il mondo consulta per quanto riguarda la Santa sede”, ha spiegato Caltagirone, ringraziando il papa per il “rapporto speciale” che ha con la testata.
I confronti
Al via poi i confronti moderati da Costanza Calabrese, a cui si sono uniti diversi giornalisti del quotidiano, tutti dedicati a Roma, la vera protagonista dell’evento.
Folta la rappresentanza politica, con gli interventi del ministro Mef, Giancarlo Giorgetti, della ministra del Lavoro Marina Calderone, del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e del ministro con delega al Pnrr, Raffaele Fitto.
Ma sono molti diversi i rappresentanti del Governo in platea, come i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, i ministri Andrea Abodi e Matteo Piantedosi.
Tra i manager sono intervenuti Massimo Antonelli, ceo di Ey Italia, il ceo di Unicredit, Andrea Orcel, il numero uno di Cdp Dario Scannapieco, oltre al presidente di Mundys Giampiero Massolo che guida anche il comitato per l’Expo, e Giovanna della Posta, ad Invimit, che hanno ragionato sulle ragioni di certe difficoltà di Roma e del sud, dando consigli su cosa fare.
Folta la rappresentanza di direttore della comunicazione, da Luca Torchia di FS, a Massimiliano Paolucci Di Terna, da Virman Cusenza, fresco di nomina in Acea, a Claudio Urciolo di Italgas, da Salvatore Ricco di Ampliphon, a Gianluca Comin.
Dario Scannapieco Luca Cordero di Montezemolo
Tra i vip presenti, anche il presidente del Coni Giovanni Malagò, Luca Cordero di Montezemolo e Danilo Iervolino.