All’assemblea annuale tracciato l’andamento dell’adv. Sorpresa: tra i mezzi torna il segno più all’editoria.
La pubblicità ritrova fiducia e per il 2023 gli investimenti cresceranno del 2,5%. E’ la previsione di Upa, l’associazione che riunisce le più importanti aziende industriali, commerciali e di servizi che investono in pubblicità, svelata dal Lorenzo Sassoli de Bianchi nel giorno dell’Assemblea annuale.
“Le aziende anche quest’anno investiranno di più. Prevediamo una crescita degli investimenti pubblicitari del 2,5%, che è un dato che si confronta e si aggiunge al dato già positivo dell’anno scorso” ha spiegato Sassoli, subito dopo la premessa del proprio intervento, dedicata al fatto che – più che mai in questo periodo – la industry della comunicazione deve continuare a fare sistema.
Fiducia e voglia di partecipare
Una percentuale di incremento, quella del 2,5% che, senza calcolare gli apporti di altre formule pubblicitarie come l’influencer marketing, porteranno il mercato della pubblicità a superare abbastanza ampiamente la quota dei 9 miliardi.
Tra le imprese “c’è fiducia e voglia di partecipare e capire”, ha spiegato.“C’è una fiducia del mercato che è basata sui fatti”, ha sottolineato.
“Il risparmio delle famiglie italiane negli ultimi due anni ha raggiunto i 5000 miliardi, e si tratta del dato più alto in Europa in rapporto al Pil. Abbiamo quindi un ammortizzatore che ci ha permesso di continuare a consumare”.
I settori
Le attitudini delle persone sono però cambiate dopo il covid. “I consumi si stanno spostando, i ristoranti sono pieni, i supermercati soffrono un poco, le persone viaggiano”, ha notato Sassoli prima di fare una carrellata sull’andamento dei vari settori merceologici.
“Quasi tutti i settori crescono tranne le tlc, un industry che si sta ridefinendo”, ha sintetizzato. Per poi dettagliare: va bene il turismo, va meglio l’automobile dopo avere sofferto nell’anno pandemico e in quello post pandemico. Si sta riprendendo il settore alimentare, va bene la cura per la persona “e vuol dire che si affronta la vita con positività” ha rimarcato il capo degli spender.
I consumatori ‘scelgono’, ma l’industria italiana per fortuna è capace di rispondere con flessibilità, adattandosi strategicamente. Ed è importante, ha sottolineato, “che ci sia una crescita equilibrata di tutti i mezzi”.
“Per la prima volta c’è un segno positivo nell’editoria”, ha rivelato poi. “Gli investitori vedono una possibilità anche nello sforzo innovativo fatto dall’editoria in questi anni”, ha motivato. “Il momento difficile e di trasformazione del mercato pubblicitario e del sistema editoriale sembra finito”.
Giovani e patto fiscale: cosa serve al paese
Al Paese non serve compiacersi della situazione favorevole in cui ci si trova, bisogna prolungare l’andamento positivo. “Abbiamo ancora bisogno di innovazione. Le spinte ci sono, ma servono risorse umane ed economiche” ha detto Sassoli, chiamando poi in causa la politica e le istituzioni, con due proposte visionarie elaborate da Upa.
La prima è quella delle cosiddette ‘quote verdi’. Per fermare la fuga di talenti e cervelli, trattenere e mandare in circolo nel nostro Paese energie fresche da affiancare a quelle dei ‘saggi’, Sassoli e Upa propongono di riservare un 20% di posti nei Cda delle società per gli under 40. “Basterebbe questo, valorizzare cioè persone che hanno una prospettiva ed una visione a lungo termine, per generare una scossa all’interno del sistema industriale italiano”.
La seconda proposta riguarda invece un patto fiscale. Per innovare bisogna investire ed è noto come ci sia un capitale italiano all’estero che è possibile fare rientrare. Gli spender propongono di incoraggiare il ritorno di questi capitali ‘obbligando’ chi eventualmente li riporta nel nostro Paese senza essere penalizzato e punito a investire per 5 anni in obbligazioni di aziende nazionali il 50% delle risorse riportate in patria.
Le ricerche
Nel suo intervento anche un riferimento al sistema delle Audi e i suoi sviluppi. Entro il 2024 Audicom misurerà la total audience di stampa e web, con Auditel che gli garantirà il monitoraggio del versante video, in uno scenario in cui tante aziende stanno aderendo alla marcatura ‘CUSV’ delle proprie campagne che consentirà di tracciare e quindi misurare anche la total audience pubblicitaria.
Nei prossimi mesi Upa tornerà ad occuparsi di trasparenza, sicurezza, misurazioni ‘terze’ nel mondo del web, e farà approfondimenti su Tv Connesse, Influencer Marketing, Metaverso, Intelligenza artificiale (già al centro dell’approfondimento della giornata con i soci).
Inevitabile un riferimento alle misurazioni in ambito radiofonico, con la Rai che è uscita da TER. Sassoli non ha fretta di imporre agli operatori il passaggio al JIC.
“Le radio si devono prima chiarire tra di loro” ha osservato il presidente. “Di certo – ha aggiunto – dobbiamo spingerci un po’ più avanti nell’utilizzo di nuove tecnologie anche senza abbandonare il consolidato metodo delle interviste telefoniche. Ma basterebbe ‘meterizzare’ l’ascolto in auto, che rappresenta il 70% dell’ascolto, per far una grande passaggio in avanti” ha esemplificato il presidente.
La creatività, i premi internazionali? Upa continua a puntare con convinzione su riconoscimenti, come Effie e Best Brands, che puntano a evidenziare l’efficacia delle campagne.
Mediaset “risorsa italiana da difendere”
“L’auspicio che Mediaset resti in Italia e possa continuare a crescere è assoluto, noi investitori li sosterremo come abbiamo fatto dai tempi del mitico Mundialito”, ha detto poi riferendosi alla recente scomparsa di Silvio Berlusconi.
Secondo Sassoli è molto importante il fatto che i suoi figli si siano dichiarati compatti e uniti, “convinti di volere proseguire le proprie esperienze imprenditoriali con Mediaset e Mondadori”.
“Silvio Berlusconi ha rivoluzionato la pubblicità italiana dando tante opportunità di crescita ad un sistema di imprese che prima era bloccato, in fila in ginocchio per avere uno spot in più dalla Sipra. Mi auguro proprio che i suoi figli continuino, il Paese ha bisogno di loro, di qualcuno che conosca il Paese, il territorio, le sue specificità e non usi logiche da algoritmo”, ha detto ancora.
Per Sassoli è soprattutto da scongiurare la deriva per cui un’azienda viene fagocitata da una multinazionale che poi la fa a pezzi, “non conoscendo il mercato italiano”. le logiche del nostro scenario sono particolari, ha rimarcato, “con un assetto fatto di tante piccole e medie imprese che hanno bisogno di vestiti su misura e un rapporto con il commerciale molto stretto”.
Telemercato tv
Restando in ambito tv, Sassoli ha detto la sua sulle notizie di telemercato tv, vivace come non succedeva da anni. “Sono più situazionista che conservatore” ha commentato. “Tutto quello che è dinamismo all’interno del sistema di comunicazione -ha continuato Sassoli – noi lo vediamo come un aspetto positivo. Rinfresca i palinsesti, smuove un po’ il pubblico e così”, ha concluso il capo di Upa. “Si rimescolano le carte e le audience”.
Metoo: sì da Upa al codice etico
Il metoo della pubblicità? “E’ un tema più generale”, ha risposto il presidente alla sollecitazione al tema caldo della industry.
“Aderiamo a quella che è stata la risposta di UNA e Adci in termini di messa a punto di un codice etico”, ha continuato. “Questo non è un tema che riguarda solo il mondo pubblicitario ma chiama in causa tutte le comunità lavorative italiane. Io ho avuto esperienze diverse, perché ho lavorato in un certo tipo di aziende ma anche in Ospedale, ed è un problema che si presenta in tanti ambiti di lavoro”.
“E’ assolutamente necessario il massimo rispetto ed è necessario per ricordarci le regole di comportamento un codice etico. Nella mia azienda c’è e fa parte del progetto di sostenibilità più in generale. E questo vale anche per la comunicazione che produciamo. Siamo stati molto rigorosi con lo IAP affinché esistessero regole contro la comunicazione sessista e la mercificazione del corpo femminile”.
“Massimo rispetto e massima solidarietà con il presidente di UNA, Davide Arduini, che si sta facendo carico di un problemino non da poco e di un fenomeno che va duramente contrastato”, ha concluso.