Silvio Berlusconi (Foto LaPresse)

Testamento di Silvio Berlusconi: a Marina e Piersilvio la maggioranza dei beni

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Il testamento di Silvio Berlusconi è stato aperto ieri sera nello studio del notaio milanese Roveda davanti a due testimoni, gli avvocati Luca Fossati dello studio Chiomenti e Carlo Rimini.

Marina e Piersilvio Berlusconi avranno la maggioranza di tutti i beni di proprietà del padre Silvio Berlusconi, deceduto lo scorso 12 giugno. Una decisione che emerge dopo la lettura del testamento e che era maturata già nel 2006 quando l’ex premier decide, nel primo testamento, di lasciare “la disponibile in parti eguali ai miei figli Marina e PierSilvio. Lascio tutto il resto in parti uguali ai miei cinque figli Marina, Piersilvio, Barbara, Eleonora e Luigi”. Questo significa che i figli della prima moglie controllano Fininvest con il 53%, ma anche i restanti beni (ville, barche, appartamenti) con una quota che sfiora complessivamente il 60%.

Il destino, nel segno della continuità, per Fininvest è stato deciso da Silvio Berlusconi già il 2 ottobre 2006 quando, ad Arcore, scrive di suo pugno il primo testamento e stabilisce di lasciare “la disponibile in parti eguali ai miei figli Marina e Pier Silvio. Lascio tutto il resto in parti uguali ai miei cinque figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi”. Emerge dopo la lettura del testamento avvenuto ieri a Milano.

Il nuovo assetto di Fininvest è chiaro: i figli della prima moglie hanno il controllo con il 53% (contro il 47% di Barbara, Eleonora e Luigi), una percentuale che garantisce la continuità e che è più che sufficiente per una società non quotata. Marina e Pier Silvio detengono ciascuno una quota del 26,54%, data dalla somma del precedente 7,81% (al netto delle azioni proprie) a cui si aggiunge la legittima (8,33%) e il 10,40% della ‘disponibile’ decisa da Silvio Berlusconi.

Duecento milioni di euro, divisi in due tranche. A tanto ammonterebbe il lascito testamentario di Silvio Berlusconi al fratello Paolo. A quanto si apprende da autorevoli fonti azzurre, il Cavaliere avrebbe disposto a favore del fratello 100 milioni di euro nel testamento del 5 ottobre 2020 e un ulteriore legato sempre di cento milioni di euro, nelle ultime volontà, quelle datate 19 gennaio 2022 e consegnate da Marta Fascina ad Arcore ieri al notaio Roveda.

La compagna dell’ex premier, infatti, avrebbe dato al notaio in una busta non sigillata un foglio di carta intestata (Villa San Martino, Arcore) firmato dal presidente di Fi e composto da due facciate scritte con inchiostro nero, contenente un lascito di 100 milioni di euro alla stessa Fascina, di 30 milioni all’ex senatore Marcello Dell’Utri e una donazione di 100 milioni di euro a Paolo Berlusconi (per un totale lasciato a quest’ultimo di 200 milioni di euro). L’ultimo lascito testamentario di Berlusconi è stato aperto a Villa San Martino ieri pomeriggio (sottoscritto alle 15.10) alla presenza di Roveda, Fascina e di due testimoni, Antonino Battaglia e Stefania Gaiani (due storici e stretti collaboratori del Cavaliere).