La distanza tra domanda e offerte non è incolmabile, dice il manager. Dazn, Sky e Mediaset “possono trovare le risorse necessarie”. Ma la “Serie A non si farà prendere per il collo da nessuno”
“Non siamo ostaggio, non abbiamo un’unica via d’uscita da questo labirinto”. Così Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, si è espresso parlando del bando per i diritti tv e delle trattative in corso con i broadcaster interessati. L’occasione, la presentazione dell’evento ‘Calcio social responsibility’ a Milano.
Trattative ferme
“Le interlocuzioni con i broadcaster sono ferme, la fase delle trattative private si è conclusa, abbiamo queste offerte bloccate e vincolanti fino al 15 ottobre quindi in questo momento le trattative private non si riapriranno, perché così stabiliscono le linee guida del bando”, ha spiegato il manager, ripreso da AdnKronos.
Distanza consistente
De Siervo non si sente né pessimista né ottimista, ma fa intendere di avere le idee chiare. “Abbiamo un prodotto che ha un valore oggettivo e bisogna che i broadcaster o paghino il prezzo corretto: la Lega serie A non si farà prendere per il collo da nessuno”.
La distanza, ha precisato, “è consistente: si parla di decine milioni di euro. Ma è un gap non incolmabile per broadcaster importanti come Dazn,Sky e Mediaset”.
Perchè, è la posizione dell’ad della Serie A, “i manager che guidano queste tre importanti aziende possono trovare le risorse necessarie per potersi garantire per i prossimi 5 anni il campionato”.
Ma laddove non si riuscisse, l’intenzione non è quella di “tirarsi indietro” e per fare “direttamente la nostra offerta al pubblico”.
“Speriamo di riuscire ad avere delle buone notizie. Ma la Lega Calcio non accetterà quelle offerte che al momento sono ritenute insufficienti”, ha rimarcato, ricordato il debutto del progetto RadioTV con Rds.
La concorrenza saudita e il resto d’Europa
Da parte di De Siervo nessuna preoccupazione per la concorrenza saudita, arrivata dirompente nel mercato estivo.
“La concorrenza aiuta a migliorare e l’investimento fatto dall’Arabia ha portato soldi nelle casse europee, denaro che verrà impiegato per far crescere i giocatori”, ha spiegato, convinto che i giocatori che hanno scelto la via saudita “erano all’apice della loro carriera. I migliori giocatori continuano a essere nelle cinque migliori leghe europee”.