ChatGpt, nuova causa negli Usa per violazione del copyright

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Tra i proponenti anche un premio Pulitzer

Si allunga la lista di causa legale intentate negli Usa contro ChatGpt per violazione di copyright. A intentarla, segnala Reuters, un gruppo di autori tra i quali il vincitore del premio Pulitzer per la narrativa Michael Chabon.

L’accusa

Secondo le accuse nella causa depositata in un tribunale di San Francisco, il software di intelligenza artificiale trae profitto dall’uso “illegale e non autorizzato” dei prodotti editoriali.
In particolare, si sostiene che il sistema può riassumere accuratamente i lavori degli scrittori e generare un testo che imita i loro stili.

Altre cause simili

La nuova causa arriva nel momento in cui sempre più detentori di copyright sollevano dubbi sull’utilizzo delle loro opere protette da parte dei software di IA. Giornali compresi.
Altre due cause simili in America sono state già depositate a giugno e luglio scorso, nei confronti non solo di OpenAI ma anche di altre aziende tecnologiche che stanno lavorando sull’IA, come Meta, Google e Stability AI.

Pochi giorni fa, in un post pubblicato sul blog ufficiale, Brad Smith, il Chief Legal Officer di Microsoft, azienda che ha investito molto in ChatGpt, ha dichiarato che la società prenderà in carico i potenziali rischi legali che i clienti potrebbero affrontare a causa dell’uso di servizi di intelligenza artificiale generativa.