Visibilia, il PM di Milano: gravi irregolarità sui bilanci, cig e scalata occulta

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di Francesco Floris

Bilanci passati e presenti nei quali permangono “gravi irregolarità nella gestione”, casse integrazioni non dovute e nuovi elementi sulla ‘scalata occulta’ a Visibilia messa in atto dall’imprenditore Luca Giuseppe Reale Ruffino, morto suicida il 5 agosto.

Per questi motivi – riporta LaPresse – la procuratrice aggiunta di Milano, Laura Pedio, e la pm Maria Giuseppina Gravina chiederanno di ispezionare la Visibilia Editore spa ed estendere “l’azione di responsabilità” nei confronti non solo del vecchio management del gruppo, fondato dalla ministra del Turismo Daniela Santanché e del compagno Dimitri Kunz, ma anche degli “attuali amministratori”. È quanto scrive la Procura di Milano con una memoria di 5 pagine depositata l’11 settembre in vista dell’udienza davanti al tribunale civile che si terrà giovedì nella causa intentata dai soci di minoranza, guidati dal finanziere delle Bahamas Giuseppe Zeno, che hanno denunciato “gravi irregolarità” nella gestione dell’azienda editoriale e pubblicitaria tali da far crollare il valore in borsa delle azioni.

Nel nuovo approfondimento degli inquirenti spunta un secondo caso di cassa integrazione indebita al lavoratore Francesco Maggioni, dopo quello di Federica Bottiglione, con l’Inps che il 6 settembre comunica ai magistrati che “non risultano regolarizzazioni, richieste o approvate” e che quindi rimane “l’irregolarità segnalata”. I pm ricostruiscono anche la cronostoria della scalata ‘occulta’ a Visibilia Editore messa in atto da ottobre 2022 dall’ex presidente Ruffino. L’imprenditore è arrivato a detenere il 71,33% delle azioni senza che Visibilia informasse il mercato nemmeno “a seguito della scomparsa” dello stesso. Lo ha fatto solo il 30 agosto 2023, 24 ore dopo la delibera Consob che informava il mercato del variato assetto proprietario e delle mancate comunicazioni da parte di Visibilia all’Autorità di Vigilanza, e il giorno prima di pubblicare l’ultima semestrale. Elementi che, sommati, fanno dire a Pedio e Gravina che in prospettiva della “continuità aziendale” le “previsioni formulate” dagli amministratori e il “piano industriale”, appaiono “eccessivamente ottimistiche in ragione delle incerte risorse di liquidità”. Tra i motivi cruciali proprio la morte dell’azionista di maggioranza Ruffino”, la sospensione dei rapporti finanziari con il misterioso ‘fondo’ Negma delle Isole Vergini Britanniche e le “incertezze sulla recuperabilità” dei crediti nei confronti di Visibilia srl e Visibilia Concessionaria, entrambe sottoposte a istanza di fallimento. È solo a patto che “non venga meno la solvibilità” delle due società o del “garante” (Daniela Santanché e la Immobiliare Dani) che sarà possibile mantenere una “situazione di equilibrio finanziario e corretto funzionamento” ma – concludono i pm – “al garante non risultano essere state richieste da parte del Gruppo garanzie reali né tantomeno fidejussorie”.