Quel bivio davanti all’energia

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Dobbiamo decidere se sviluppare un sistema tecnologico capace di renderla disponibile e meno costosa o retrocedere in alcuni progressi di benessere per limitarne il consumo

NELLA RETE DI VITTORIO – Prima Comunicazione, Luglio-Agosto 2023

Storicamente, l’energia è il garante fondamentale della crescita economica e del benessere umano. La capacità di accedere all’energia è il fattore abilitante dell’attività umana e, conseguentemente, della costruzione delle relazioni sociali, economiche e culturali che contraddistinguono le nostre società.
Lo vediamo anche nella progressiva espansione del diritto all’accesso ad essa, prima riservato a pochi ed ora, di fatto, parte della vita di ognuno di noi; una conquista che a volte tendiamo a sottovalutare ma che, a livello tecnologico, industriale e politico è tanto definitiva della nostra vita quanto il digitale o il motore a scoppio.

Purtroppo per noi, da alcuni decenni è anche emerso come e quanto questa umanizzazione del nostro contesto porti dei rischi. Produrre energia, consumare energia, costruire modelli di vita economica e sociale energivori sono attività che innescano esternalità naturali e sociali che, a lungo termine, portano conseguenze opposte a quelle desiderate. Non rendono il pianeta e la società più umane, più inclusive e benevole, ma addirittura potrebbero arrivare a minacciarne la sostenibilità. Come genere umano, siamo di fronte a un bivio esistenziale; alla necessità di sviluppare un sistema tecnologico e scientifico capace di rendere l’energia disponibile e meno costosa in termini di esternalità, o retrocedere in alcuni progressi di benessere per limitarne il consumo.

L’avvento della tecnologia digitale esprime bene questa dicotomia; se, da una parte, lo sviluppo globale delle reti e delle tecnologie applicative che le popolano richiede enormi quantità di materiali preziosi, di energia e attività logistiche, è altrettanto vero che la disponibilità stessa di questa rete permette di liberare informazione e ottimizzare processi e attività come mai prima. Inserendo come valore fondante nello sviluppo del digitale la ricerca di questa ottimizzazione, potremmo innescare un forte impulso per la trasformazione della intera catena energetica, dalla produzione al consumo, finanche alle scelte regolatorie.

Le soluzioni digitali rendono le informazioni più trasparenti e la loro elaborazione più efficiente, permettono di inserire modelli di manutenzione predittiva, generare scenari alternativi analizzabili in situazioni virtuali, costruire robot pensati per l’ottimizzazione dei processi e dei consumi, per l’efficientamento su tutta la filiera. L’informazione capillare e la forza distributiva delle piattaforme social possono portare alla trasformazione dei consumi, promuovendo comportamenti consapevoli da parte di aziende, regolatori ed individui, stimolando l’utilizzo di energie rinnovabili e lo sviluppo di reti distributive efficienti. Soprattutto, la digitalizzazione dell’attività economica di miliardi di individui renderà possibile diminuire l’effetto materiale sul nostro ambiente, svincolando, ad esempio, la produzione dall’uso di materie prime in molte forme di attività economica.

Il futuro del nostro pianeta, la sua inclusività verso le parabole individuali e la capacità di governo collettivo di queste, dipendono in gran parte da queste tre sfide:

1) la capacità di generare energia con basso impatto ambientale;

2) il trasferimento di larga parte dell’attività umana dalla sfera fisica a quella digitale;

3) la codificazione inflessibile di obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale e politica nell’attività di tutti quegli agenti che saranno abilitati a costruire questa sfera digitale collettiva. E’ proprio su questo terzo punto che oggi siamo più indietro.