Sindacati contro Auditel e la sua gara. Che però ha aggiudicato a Nielsen 3 lotti su 4…

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Nella gara Auditel, Nielsen si aggiudica disegno statistico del panel, il reclutamento dei panelisti e la fornitura dei meter e delle tecnologie. Vince il lotto dedicato all’installazione la società Covercare e questo metterebbe a repentaglio il lavoro di una parte dei 55 dipendenti Nielsen prima incaricati di svolgere questo ruolo. I sindacati chiamano in causa e protestano contro Auditel ma…

La lunga e copiosa letteratura degli attacchi ad Auditel si arricchisce di un capitolo inedito e particolare. A protestare contro il JIC che rileva le audience televisive, infatti, stavolta, non sono editori, autori, programmisti, artisti frustrati e ‘bastonati’ dalle rilevazioni dei meter. A scendere in campo sono 56 dipendenti della Nielsen che – si legge in una nota sindacale – a causa di Auditel rischiano di perdere il lavoro. Per evitare questo esito, invece di indirizzare la protesta contro l’azienda che potrebbe operare i licenziamenti, i sindacati confederali di categoria hanno deciso di attaccare Auditel. Ed hanno organizzato un presidio per giovedì 21 settembre dalle 10 sotto la sede di via Larga a Milano dell’istituto super partes.  

Cosa è successo

Auditel, come ciclicamente accade nella vita di un organismo che si picca di essere trasparente e aggiornato tecnologicamente, ha indetto una gara inerente il servizio di rilevazione.  

Il ‘pitch’ è stato suddiviso in quattro blocchi/lotti. Ebbene, Nielsen ha vinto in tre casi su quattro, confermandosi quindi responsabile del disegno statistico del panel, del reclutamento dei panelisti e, terzo punto, il più importante e significativo economicamente della gara, quale fornitore dei meter e delle tecnologie. Il quarto blocco/lotto, quello della installazione dei meter, se lo è aggiudicato la società Covercare.

I sindacati protestano

“Auditel non sta prendendo posizione a tutela delle persone che per decenni hanno garantito qualità ed efficienza al servizio” hanno sostenuto e lamentato, a esito della gara noto, la Filcams-Cgil e la Fisascat-Cisl di Milano. A rischio, secondo la nota sindacale, ci sarebbe “la qualità del servizio di rilevazione dei dati”.

Ma la ratio che ha governato la scelta – pratica fatta propria in questi ultimi anni da alcuni dei più importanti JIC in giro per il mondo per ragioni di trasparenza e per evitare potenziali conflitti d’interessi – è stata quella di non avere uno stesso partner per fornitori e istallatori dei meter.  

Comunque sia, il vincitore del quarto lotto, Covercare, ha deciso di sua sponte di riassorbire una buona fetta, oltre il 50%, ma non la totalità degli istallatori potenzialmente senza lavoro.

E così ad essere messa realmente in pericolo, in realtà, sarebbe la posizione non di 55 ma di una ventina di lavoratori. Di cui, ovviamente, non può essere Auditel – preso come bersaglio comunicativo in maniera che pare impropria ma è indubbiamente abile – a imporre ad un privato il reintegro, che sia Nielsen o Covercare.

Dal JIC, comunque, fino a oggi filtrava l’auspicio che venissero adottate da Nielsen le misure più idonee per il reimpiego o, comunque, per la migliore gestione possibile degli esuberi allo scopo di scongiurare totalmente, o limitare al minimo, qualunque effetto occupazionale.

Le difficoltà di Nielsen

Ma tra gli addetti ai lavori si fa sempre più strada l’ipotesi che per Nielsen, in fase di profonda riorganizzazione sia negli Usa che nei principali mercati, sia comunque difficile in questa fase non tagliare. Il sacrificio degli istallatori ed il loro mancato reintegro – in questa lettura della situazione di contesto – potrebbe essere quindi messo in correlazione con la severa politica di riorganizzazione (in Italia ha appena lasciato l’azienda il managing diector Alberto Dal Sasso e si parla di altre imminenti uscite eccellenti) e di tagli dell’occupazione (del 9%, secondo i giornali di settore americani più accreditati) decisa dall’head-quarter e portata avanti già in vari Paesi.