Giorgia Meloni (foto Ansa)

Ai, Meloni preoccupata: può essere devastante su lavoro. Serve etica per gli algoritmi

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All’Onu la premier ha espresso i suoi timori sugli impatti della nuova tecnologia, invitando a stabilire regole, senza lasciare una “zona franca”

Grandi opportunità che portano con sé enormi rischi. Dopo averne parlato nel suo intervento al G20, la premier Giorgia Meloni è tornata a esprimere le sue preoccupazioni sull’intelligenza artificiale all’assemblea generale dell’Onu.

Sviluppi e ripercussioni sul lavoro

“Le applicazioni di questa nuova tecnologia rappresentano sicuramente una grande opportunità in molti campi, ma non possiamo fingere di non comprendere anche gli enormi rischi che porta con sé”.
“Non sono certa che ci stiamo rendendo conto abbastanza delle implicazioni connesse a uno sviluppo tecnologico che corre molto più velocemente della nostra capacità di governarne gli effetti”, ha detto concentrandosi in particolare sulle ripercussioni per il mondo del lavoro.

“Eravamo abituati a un progresso che aveva come obiettivo ottimizzare le capacità umane, e oggi ci confrontiamo con un progresso che rischia di sostituire le capacità umane”, ha spiegato.
“E se in passato questa sostituzione si concentrava sul lavoro fisico, così che gli uomini potessero concentrarsi sui lavori di concetto e di organizzazione, oggi è l’intelletto che rischia di essere soppiantato, con conseguenze che potrebbero essere devastanti, particolarmente nel mercato del lavoro.
Sempre più persone non saranno necessarie, in un mondo sempre più dominato dall’ineguaglianza, dalla concentrazione di potere e di ricchezza nelle mani di pochi. Non è il mondo che vogliamo”.

Nessuna ‘zona franca’

“Dunque, ha continuato Meloni, non possiamo commettere l’errore di considerare questo dominio una ‘zona franca’. Senza regole, servono meccanismi di governance globale capaci di assicurare che queste tecnologie rispettino barriere etiche, che l’evoluzione della tecnologia rimanga al servizio dell’uomo e non viceversa. Serve dare applicazione pratica al concetto di ‘algoretica’, ovvero dare un’etica agli algoritmi”.
E il tema, ha concluso, sarà “al centro del g7” italiano.