Lasorella (Foto LaPresse)

Lasorella (Agcom) su Aia-Artificial Intelligence Act: necessaria una regolazione

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“L’Artificial Intelligence Act (Aia) europeo costituisce il primo regolamento al mondo sull’intelligenza artificiale e segue il modello seguito anche per il Digital Service Act (Dsa). Rappresenta un’interessante novità dal punto di vista normativo perché lascia alle grandi piattaforme, ai motori di ricerca e ai vari soggetti regolati l’onere di analizzare il rischio e di autoregolarsi e nel contempo prevede delle Autorità che controllino questo processo. La nuova regolazione sull’intelligenza artificiale richiederà alle autorità competenti un delicato ruolo di composizione dei vari interessi in gioco. C’è grande attenzione per l’evoluzione dell’intelligenza artificiale nei settori dell’audiovisivo e della comunicazione, e il passaggio fondamentale sarà sicuramente proprio l’attuazione del Dsa, destinata a diventare veramente applicabile a partire dal febbraio 2024”.

Lo ha detto il presidente di Agcom Giacomo Lasorella durante l’evento congiunto Agcom/Italian Chapter dell’Iic dal titolo “Pluralismo e diritto d’autore al tempo dell’intelligenza artificiale”.

Nel prossimo futuro, rileva Lasorella, “ci sarà la necessità di approfondire, anche attraverso la regolazione dell’intelligenza artificiale e l’opera dei regolatori un dialogo costante tra i portatori di interesse di mercato e istituzionali. La recentissima designazione di Agcom come Digital services coordinator consentirà all’Italia di avvalersi di un’autorità nazionale per lavorare in sinergia con tutti gli altri soggetti e con tutte le altre autorità e avviare una regolazione organica di questo elemento. È sicuramente un primo passo verso la regolazione dell’intelligenza artificiale”.

Uno dei problemi principali nell’utilizzo dell’Ia, mette in rilievo il presidente Agcom, “è adattare la tutela autoriale ad opere dell’ingegno non umano o non del tutto umano in quanto creazione originale. E’ certamente da porre in dubbio l’assimilabilità delle opere prodotte dall’Ia a quelle dell’ingegno umano. Quindi è necessario valutare caso per caso il livello di intervento umano. D’altra parte è anche importante, come ribadito da una risoluzione del Parlamento europeo, incoraggiare gli investimenti in queste forme di creazione”.