Debutta sabato 23 settembre, su La7, ‘In altre parole’, il nuovo programma di Massimo Gramellini.
Con un seguito anche la domenica, in access, la trasmissione segna il debutto del giornalista sulla rete alla quale è approdato dopo l’addio in estate alla Rai.
Un’uscita, quella da Viale Mazzini, che Gramellini ha slegato da questioni politiche – per il nuovo corso della tv pubblica con la destra al Governo – ma puramente dettata da opportunità professionali.
“In Rai ho sempre lavorato benissimo, non ne parlerei mai male, nemmeno sotto tortura”, ha detto alla conferenza di presentazione della trasmissione. “Ma i cambiamenti fanno bene a tutti. E qui c’è la sfida di presentare un programma di prima serata e su Rai3 la mia trasmissione era arrivata al massimo della durata”.

Il racconto della realtà
Con Gramellini era presente anche la sua squadra: Roberto Vecchioni, il comico Saverio Raimondo, il critico d’arte Jacopo Veneziani, e la new entry Alessandra Sardoni, popolare inviata ed editorialista di politica del Tg La7, che si collegherà da casa il sabato sera.
Nel cast anche Cecilia Sala che – ha spiegato lo stesso giornalista – “farà la narratrice di storie dagli esteri” e Laura Bonasera che viaggerà per l’Italia per raccontare storie quotidiane, ma al contempo emblematiche.
“Cercheremo di raccontare la realtà in altre parole, prendendo le cose sul serio senza prenderci sul serio. La leggerezza si può coniugare con la profondità, senza diventare pesantezza”, ha spiegato cominciando a delineare i contenuti della trasmissione che di sabato sarà più legata ai fatti della settimana, mentre nella striscia domenicale punterà a sviscerare “in profondità” un tema, non necessariamente contemporaneo.
“L’obiettivo è fare un programma in cui riconoscerci e divertirci, senza ansia”, ha aggiunto Gramellini, consapevole delle sfide che la nuova collocazione nel palinsesto tv offrirà. A cominciare dalla “corazzata di Maria De Filippi su Canale5”
Nessuna pressione da share dunque, ha ribadito anche il direttore di La7, Andrea Salerno, perchè “abbiamo tempo e tranquillità per lavorare e fare bene. La tv si fa così: si lavora sulle cose, si aggiustano i programmi e tutti quelli che si spostano hanno bisogno di tempo”.

Salerno e l’identità di La7
Salerno ha inquadrato ‘In altre parole’ nel panorama di La7, allineandolo alla proposta di un “approfondimento serio e leggero al tempo stesso”, per “dare informazioni, ma anche strumenti per capirle”. “Nelle nostre scelte cerchiamo di dare un contributo al pubblico perchè possa capire cosa succede, e questo ci da un’identità”, ha rimarcato.
“Il programma di Gramellini fa parte di un progetto culturale”, ha detto ancora, spiegando che l’arrivo del giornalista a La7 è frutto di un corteggiamento iniziato due anni fa, ma concretizzatosi solo dallo scorso gennaio.
“Noi abbiamo un piano editoriale chiaro e in questo mondo frammentato l’identità di rete conta”, ha aggiunto, ricordando anche che La7 è l’unica rete generalista con un direttore di rete, mentre le altre hanno direttori di genere, cosa che – è il suo punto di vista – rischia di “far perdere l’identità.
“Siamo editori, non distributori. Facciamo contenuti coerenti in una rete organizzata”, ha chiosato.