New York Times (Foto LaPresse - AP Photo/Mark Lennihan)

Il Nyt chiude la sezione sport. Proteste del sindacato: investimento senza strategia

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Come anticipato a luglio, il New York Times ha chiuso la sua sezione sportiva, affidando il racconto di notizie ed eventi quotidiani a The Athletic, portale sportivo acquisito nel 2022, per 550 milioni di dollari.

Nato più di un secolo fa, con la copertura delle prime Olimpiadi dell’era moderna nel 1896, lo spazio per molti era un vero punto di riferimento nel settore. E non è un caso che l’ultima pubblicazione, arrivata lunedì 18 settembre, sia stata accompagnata oltre che dai messaggi di saluto dei giornalisti della stessa testata, da attestazioni di stima da parte di altre testate e saluti social dei lettori.

Proteste del sindacato

La scelta dell’editrice ha sollevato diversi dubbi, non tanto per il futuro lavorativo dei giornalisti coinvolti, riassegnati ad altre sezioni del giornale, eccetto alcuni che hanno cominciato a lavorare per The Athletic. Tra gli aspetti più spinosi su cui si è puntato il dito è il fatto che i lavoratori di The Athletic non abbiano tutele sindacali, a differenza dei giornalisti del Nyt.
Un aspetto ben rimarcato in una nota da Jenny Vrentas, giornalista sportiva del Times e presidente locale della NewsGuild di New York. “Il lavoro di copertura dello sport per il New York Times è svolto dai lavoratori sindacali, che hanno le stesse protezioni del lavoro e gli stessi standard salariali dei colleghi con cui il loro lavoro appare accanto”, ha rilevato in una dichiarazione apparsa sul portale Poynter.
“Non permetteremo loro di sovvertire il contratto per cui abbiamo combattuto così duramente né sopporteremo i loro tentativi di mettere i lavoratori l’uno contro l’altro”, ha aggiunto.

Gli stessi giornalisti, insieme ad altri iscritti al sindacato, hanno anche compiuto una marcia simbolica negli uffici del giornale fermandosi davanti all’atrio principale, mentre all’estero dell’edificio si sono radunati con l’accompagnamento di una banda di ottoni.
“Il modo in cui hanno scelto di gestire questo è stato ingiusto nei confronti dei lavoratori sia del Times che dell’Athletic”, ha attaccato ancora Vrentas, accusando l’editrice di aver compiuto un investimento senza avere alle spalle una strategia.