ChatGpt presto avrà occhi, voce e orecchie

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OpeAi, annunciando i nuovi sviluppi del suo chatbot, apre al confronto con terze parti per il timore di usi illeciti

OpenAI continua ad aggiornare ChatGpt. L’azienda ha spiegato che presto il chatbot sarà in grado di conversare con gli utenti tramite voce, mimando quella di una vera persona, oltre alla possibilità di ascoltare e analizzare le foto che un utente caricherà sulla piattaforma.

Gli aggiornamenti riguardano l’app ufficiale per Android e iOS e saranno disponibili per i clienti che pagano per un abbonamento Plus o Enterprise, rivolto alle aziende.
“La nuova funzionalità vocale è alimentata da un nuovo modello, in grado di generare un audio simile a quello umano partendo solo dal testo e da alcuni secondi di campionamento della voce”, ha spiegato OpenAI. “Abbiamo collaborato con doppiatori professionisti per creare ciascuna delle voci. Utilizziamo inoltre Whisper, il nostro sistema di riconoscimento del linguaggio open source, per trascrivere le vostre parole pronunciate in testo”.

Collaborazione con Spotify

OpenAI ha annunciato anche una collaborazione con Spotify per tradurre in spagnolo e francese i podcast originali in lingua inglese, proprio grazie alla sua IA.

Gli occhi di ChatGpt

Per quanto riguarda invece, la “lettura” delle immagini, la società ha spiegato che presto si potranno caricare foto nella casella di conversazione con ChatGpt e lasciare che questi le analizzi, per fornire indicazioni approfondite.
Si potrà, ad esempio, scattare una foto di una serie di ingredienti e lasciare che l’IA crei da questi un piatto, con i passaggi per realizzarlo. Oppure come mostrato da Microsoft alla presentazione della sua IA, Copilot, ricorda Ansa, l’intelligenza artificiale arriverà a risolvere anche equazioni e problemi matematici, semplicemente visualizzando un foglio su cui è presente la traccia.

Risvolti “illeciti”

In merito agli aggiornamenti, OpenAI ha rimarcato che le innovazioni potrebbero essere sfruttate per attività illecite. Per questo, l’organizzazione ha aperto alla possibilità di collaborare con soggetti terzi, anche organi di regolamentazione, per limitare gli utilizzi ad ambiti specifici.