Elisa Giomi

Violenza su donne. Giomi (Agcom): i media sono fondamentali per la prevenzione

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“I mezzi di comunicazione hanno una funzione centrale per la prevenzione della violenza sulle donne. Possono essere utilizzati per veicolare messaggi d’odio o per costruire un altro genere di relazioni”. Lo ha detto la commissaria AgCom, Elisa Giomi, intervenendo in Senato alla presentazione della relazione sul femminicidio organizzato dalla Commissione Bicamerale di inchiesta sul femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere.

“Ma c’è un dato molto importante su cui occorre riflettere – ha spiegato Giomi – la violenza maschile sulle donne è un ingrediente costante di interi comparti dell’industria culturale, non parliamo solo di cronache dei giornali ma anche di testi e video della musica pop, delle serie TV, della pubblicità. Quindi ci abituiamo a vederla e a sentirla, tanto da esserne ormai circondati e arrivando a darla per scontata. Ma è proprio questa ‘normalizzazione’ della violenza, che ci impedisce di individuarla e di comprendere quali sono le cause e gli strumenti più efficaci per combatterla”.

Giomi ha parlato poi del modo in cui l’informazione si occupa della violenza sulle donne. “Ci sono casi come il revenge porn o l’hate speech in cui la comunicazione diventa essa stessa uno strumento di prevaricazione e di violenza. Ci sono casi, purtroppo molto frequenti, in cui e’ il modo in cui si parla della violenza sulle donne a essere fuorviante rispetto alla reale responsabilita’ dell’autore e lesivo per la stessa donna vittima di violenza – ha sottolineato Giomi – La violenza di genere è l’unico reato per cui a finire sul banco degli imputati è la vittima. Si tratta della vittimizzazione secondaria una vera e propria piaga, ancora molto diffusa nei media che rischia di promuovere la violenza sulle donne. Si tratta di un’attenuazione della responsabilità dell’autore, corresponsabilizzazione della vittima o addirittura la spettacolarizzazione dei singoli casi”.

“Tra le raccomandazioni che sentiamo di dover rivolgere alle istituzioni e all’opinione pubblica le più urgenti riguardano principalmente la formazione in tutti i comparti dell’industria mediale e per tutte le categorie professionali e l’introduzione dell’educazione sentimentale e di genere nelle scuole”, ha concluso Giomi.