Il Telegraph all’asta. Ecco i pretendenti per le testate del gruppo conservatore inglese

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Il gruppo editoriale che pubblica il Daily Telegraph, Sunday Telegraph e The Spectator

Dall’inizio di quest’estate ci sono una serie di incognite sul futuro dell’inglese Telegraph Media Group.
Di dichiarate simpatie conservatrici, il gruppo editoriale – che pubblica il Daily Telegraph, Sunday Telegraph e la rivista The Spectator – da giugno è stato rilevato dalla Bank of Scotland, principale creditrice della famiglia Barclay, azionista di maggioranza e proprietaria dal 2004, esposta per circa 1 miliardo di sterline con l’istituto di credito.

Nelle prossime settimane il gruppo dovrebbe essere messo all’asta. Secondo i media britannici il valore dovrebbe aggirarsi attorno ai 600 milioni di sterline, anche considerando i risultati positivi in termini di profitti e abbonamenti che le testate del gruppo hanno registrato negli ultimi anni

I pretendenti

Ma chi può essere interessato all’acquisizione? Nelle ultime settimane sono tanti i nomi che sono circolati, come ricorda il sito PressGazette, che ha fatto una sintesi dei pretendenti.
Si passa dalla stessa famiglia Barclay, che pare intenzionata a tornare a riprendersi il gruppo con il supporto di una serie di investitori degli Emirati, alla DMGT di Jonathan Harmsworth.
Già editore di Mail, Metro, I e New Scientist, Harmsworth pare sia stato contattato a sua volta da investitori mediorientali per creare una cordata per il Telegraph. Ma, ricorda il PressGazette, se il suo gruppo dovesse spuntarla si potrebbe aprire la strada per un intervento dell’Antitrust Uk.

Il Ft, nelle scorse settimane ha parlato di un interessamento del miliardario ceco Daniel Kretinsky, che ha già delle partecipazioni nel mondo dell’editoria francese e recentemente ha ceduto le quote in Le Monde.
E ancora l’ex direttore del Telegraph, Sir William Lewis, avrebbe detto a Bloomberg di aver raccolto finanziamenti per rilevare la testata.

Secondo alcuni analisti The Spectator potrebbe solleticare l’attenzione di News Corp, interessati magari a espandere il magazine anche negli Stati Uniti, dove è presente dal 2018.

Il colosso tedesco Axel Springer ha smentito di aver manifestato formalmente il suo interesse a Goldman Sachs che curerà l’asta, come invece aveva segnato Sky News.
Axel Springer tra l’altro avevano conteso la proprietà del Telegraph ai Barclays nel 2004