La commissione di Vigilanza Rai a Palazzo San Macuto (Foto Ansa)

Rai, ecco il Contratto di servizio che il Mimit sta valutando

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M5S vota con la maggioranza, Azione si astiene, mentre da Pd, Italia Viva, Verdi e Sinistra arriva il no

Il 3 ottobre c’è stato il via libera della Commissione di Vigilanza Rai al parere sul contratto di servizio. L’opposizione si è spaccata sul testo messo a punto dal relatore di maggioranza, Maurizio Lupi.
Ha votato a favore, oltre ai partiti di maggioranza, il Movimento 5 Stelle. Contrari il Pd, Italia Viva, Verdi e Sinistra. Azione si è astenuta.

Ora la palla è passata al ministero delle Imprese e del Made in Italy, per arrivare poi alla stesura finale con Viale Mazzini.

IL CONTRATTO DI SERVIZIO APPROVATO DALLA VIGILANZA E VALUTAZIONE AL MIMIT (pdf)

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Tocca al Mimit

Su X il ministro Aldofo Urso ha accolto con soddisfazione l’esito della votazione “a larga maggioranza”, “con il voto favorevole di una parte significativa dell’opposizione”.
“Un confronto costruttivo tra le forze politiche che rafforza il Servizio Pubblico con un contratto di servizio credibile, sostenibile, inclusivo e responsabile”.

Seduta agitata

La mattinata del 3 ottobre di lavori in Commissione è stata piuttosto agitata e ha registrato il passo indietro del relatore di minoranza, Antonio Nicita. Il sentaore del Pd, scrive Ansa, ha rimesso il mandato di fronte alla scelta della maggioranza di proporre una propria bozza, nella quale comunque sono stati recepiti numerosi emendamenti dell’opposizione.

In particolare nel testo è stato recepito anche un emendamento secondo cui “le disposizioni contenute nell’allegato 1 (sull’offerta di servizio pubblico, ndr) costituiscono parte integrante del contratto stesso e sono pubblicate in Gazzetta Ufficiale”. Tema quest’ultimo su cui l’opposizione si era molto battuta, con richieste stringenti, insieme alla questione delicata del giornalismo d’inchiesta, inserito nel testo base. Accolto anche all’unanimità un emendamento dell’opposizione sulla promozione della cultura della sicurezza sul lavoro.

La posizione contraria del Pd

Gli emendamenti non inseriti, segnala ancora l’agenzia, sono circa 120. In particolare sono stati respinti emendamenti del Pd, come ad esempio quello che chiedeva una programmazione Rai orientata sul rispetto della diversità di genere e di orientamento sessuale.

“Come opposizioni siamo insoddisfatti dell’esito dei lavori della commissione di Vigilanza sul contratto di servizio Rai”, ha commentato Nicita. “Troppo poche le nostre osservazioni e i nostri emendamenti accolti nel parere predisposto dal relatore di maggioranza. Per questo ho rimesso il mio mandato di relatore di minoranza sul contratto di servizio Rai”.

Lupi spiazzato dal Pd

Spiazzato dal voto negativo del Pd, il relatore Lupi che, commentando l’esito della seduta ha messo l’accento sul clima di collaborazione che nei mesi scorsi c’è stato con lo stesso Nicita e con la presidente della Vigilanza Barbara Floridia.
“Stupisce, dopo mesi di dialogo costruttivo, di audizioni, e dopo aver recepito quasi cinquanta emendamenti delle opposizioni, il voto contrario del Pd”, le parole del leader di Noi Moderati. Che ha parlato di “una decisione evidentemente dettata dall’interesse politico di dipingere la Rai per quello che non è e che svela la vera natura di un partito ormai votato solo all’opposizione ideologica, per la quale è disposto a sacrificare l’interesse collettivo”.

Valutando in generale il lavoro della bicamerale, Lupi ha detto: “il parere espresso dalla Vigilanza, anche con il voto favorevole di M5s e l’astensione di Azione, è un segnale importante che rafforza la missione della Rai come servizio pubblico e che permette alla più grande industria culturale del Paese di affrontare le sfide del futuro”.
“Il piano declina in maniera chiara cosa significa il servizio pubblico e rafforza le funzioni di indirizzo e controllo della Vigilanza, e di conseguenza anche il ruolo del Parlamento. Dal pluralismo culturale al alla verifica delle fonti, ai principi dell’imparzialità ed al rispetto dei valori costituzionali, della libertà e dignità della persona contro ogni forma di violenza e discriminazione fondata su motivazioni etniche, religiose e sessuali, alla promozione del contrasto alla violenza di genere. Rafforza e sviluppa il digitale e l’educazione al suo uso, rafforza il giornalismo d’inchiesta, l’informazione territoriale e quella parlamentare, accresce l’attenzione al sociale ed alla sostenibilità.

Le ragioni dei 5Stelle

Il capogruppo dei 5Stelle in Vigilanza, Dario Carotenuto, ha spiegato la posizione tenuta dal partito. “Il testo ha fatto dei passi in avanti enormi riconosciuti da tutti i partiti”. “, ha detto, ripreso da AdnKronos. “Tra le varie cose siamo riusciti a inserire una previsione sacrosanta sul contrasto alle discriminazioni anche di natura sessuale, oltre al rispetto della dignità della persona umana e la diffusione dei valori dell’accoglienza e dell’inclusività. Sono parole che non era affatto scontato fossero presenti nel testo votato oggi. Avremmo voluto anche noi di più su questo come su altri fronti, ma consapevoli dei numeri e del pericolo di lasciare il parere nelle sole mani della maggioranza abbiamo agito con responsabilità e giudizio”.

“È il miglior parere che si potesse scrivere? Certamente no. Ma è paradossale, ha continuato Carotenuto, che le critiche maggiori arrivino di chi come il Pd ha avuto uno dei relatori al parere, vale a dire il senatore Nicita, che sa benissimo lo sforzo enorme che è stato fatto per migliorare un testo oggettivamente privo di moltissime cose importanti, oggi opportunamente reintegrate”.
“D’altro canto, cosa avremmo ottenuto votando negativamente come hanno fatto le altre opposizioni? Avremmo solo dato la giustificazione alla maggioranza per farsi un parere a proprio uso e consumo, depennando le cose che tanto abbiamo faticato ad inserire come la valorizzazione del giornalismo d’inchiesta e la lotta al negazionismo climatico portando l’azienda ad avere in prospettiva meno trasmissioni come ‘Report’ e ‘Sapiens’ e più casi come quello che ha visto di recente protagonista Marcello Foa. Se la colpa del M5S è stata quella di aver pensato a tutelare queste come altre perle del servizio pubblico, ha concluso, ce la assumiamo tutta senza problemi”.