“Noi non siamo un governo isolato”, rimarca l’ad di Leonardo, indicando in Usa, Cina e India gli “avversari”
Sull’intelligenza artificiale “i governi non possono spingere da soli”. L’ad di Leonardo, Roberto Cingolani, a margine di ComoLake, torna a parlare della nuova tecnologia, e delle modalità in cui deve essere affrontato il suo sviluppo.
Rispondendo a chi gli chiedeva se il governo stesse facendo abbastanza su questo fronte, il manager, ex ministro, ha detto: “noi non siamo un governo isolato, siamo in uno Stato a 27 membri dell’Europa unita che è di per sé un macro Stato. Quindi attenzione a non confondere la politica nazionale con una politica che deve essere continentale”.
Secondo Cingolani “i nostri avversari sono gli Stati Uniti, la Cina e l’India in questo momento, se vogliamo chiamarli così. Quindi non è l’Italia contro Stati Uniti è Europa contro Stati Uniti”.
Da Stato spinta per istruzione, cultura e ricerca
“In secondo luogo, attenzione a non confondere quello che deve fare lo Stato, che è accelerare il più possibile l’istruzione, la cultura e la ricerca, con quello che devono fare le aziende che è fare rischio di impresa”. Per l’a.d. di Leonardo “l’azienda deve rischiare su qualcosa che però sia trasferibile e quindi solo se c’è un’interazione pubblico-privato virtuosa un Paese può essere autosufficiente tecnologicamente”.
“A quel punto potrà giocare un ruolo in un’Europa avanzata”. “Si tratta, ha concluso, quindi di un pezzo di un puzzle molto complesso e dobbiamo tutti fare la nostra parte”.