Il Foglio organizza una fiaccolata romana pro-Israele

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Dopo l’appello di solidarietà a Israele, firmato anche da Meloni, Renzi, Provenzano, Guerini e tanti altri politici, il quotidiano ha organizzato per martedì una fiaccolata all’Arco di Tito, a Roma

“Portate fiaccole. Portate bandiere. Portate idee”. Il Foglio ha convocato per martedì sera alle 20, all’Arco di Tito, a Roma, una fiaccolata per esprimere vicinanza a Israele.

La chiamata all’azione della testata dice: “Difendere Israele significa difendere la nostra libertà. E le nostre democrazie. E quando una democrazia, come quella di Israele, viene colpita da terroristi che sognano di eliminarla, di cancellarla dalle mappe geografiche, di spazzarla via dalla storia, quella democrazia va difesa senza balbettare, senza indugi. E senza avere esitazioni”.

L’invito alla mobilitazione arriva dopo l’appello del giornale che recita così:

Israele siamo noi. Quando una democrazia, come quella di Israele, viene colpita da terroristi che sognano di eliminarla, di cancellarla dalle mappe geografiche, di spazzarla via dalla storia, quando una democrazia libera diventa oggetto di un attacco come quello che sta subendo in queste ore, con missili lanciati a sorpresa dalla striscia di Gaza, miliziani armati entrati in territorio israeliano, quella democrazia va difesa senza balbettare, senza indugi. E senza avere esitazioni nel riconoscere che da una parte c’è uno stato che difende il suo diritto di esistere (Israele) e dall’altra ci sono i terroristi islamisti (Hamas e tutto quello che Hamas si porta dietro) che difendono il loro diritto a combattere con tutta la forza possibile contro la stessa esistenza di Israele. Difendere Israele significa difendere la nostra libertà e la nostra democrazia”.

Adesioni bipartisan

Hanno già risposto la premier Giorgia Meloni, Lorenzo Fontana, i ministri Francesco Lollobrigida, Andrea Abodi, Gennaro Sangiuliano, Giuseppe Valditara, Carlo Nordio, Eugenia Roccella. E quindi, tra gli altri, anche Lorenzo Guerini, Matteo Renzi, Pina Picierno, Giuseppe Provenzano, Carlo Calenda.