Oggi, 20 ottobre, in Rai scade il termine per l’invio delle candidature per la nomina del consigliere dei dipendenti che sostituisce in Cda, il molto rimpianto Riccardo Laganà, deceduto all’inizio di agosto. Le candidature saranno verificate da una commissione che ha 5 giorni di tempo per vagliare la validità delle firme allegate di presentazione, che devono essere almeno 150.
Tra le numerose sigle sindacali si percepisce poco interesse a conquistare una poltrona che fra sei mesi, quando il Cda Rai verrà rinnovato, verrà rimessa in gioco e non si sa in quale contesto a Viale Mazzini.
La cosa certa è che non c’è un candidato ufficiale per i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, che non sono riusciti ad esprime un nome unico. In realtà Cgil e Cisl avevano proposto di individuare una figura rappresentativa “di un campo largo”, che fosse riconosciuta dentro la Rai e nel Paese. Proposta caduta nel vuoto. La Uil non presenterà un proprio candidato.
L’ Usigrai all’ultimo momento aveva puntato sull’ex segretario dei giornalisti Rai, Vittorio Di Trapani, oggi segretario della Federazione Nazionale della Stampa, evidentemente indisponibile.
Tra i nomi che sono stati presentati c’è la candidatura di Davide Di Pietro, espressa da IndigneRAI, associazione fondata dallo stesso Laganà, di cui Di Pietro potrebbe raccogliere il testimone, appoggiato dallo Snater di cui in passato è stato dirigente.
Mentre Ugl non ha espresso una candidatura, non è chiaro se Libersind proporrà un proprio nome come aveva fatto la volta precedente. In questo caso potrebbe entrare in gioco Lorenzo Tosini.