“Questa narrazione degli ascolti che vanno male è alimentata dai giornali e da fonti interne: io mi sentirei di dire che non c’è, che dobbiamo rivedere alcune cose ma che nel complesso siamo soddisfatti. E che, ad esempio, tutti i programmi in prime time o nell’intera giornata vanno molto bene. Ogni settimana la Rai ha centinaia di programmi e ci stiamo focalizzando su 4 o 5 di questi”. Così l’Ad Roberto Sergio in audizione alla Camera dove ha ricordato che i nuovi vertici si sono insediati a maggio: “abbiamo avuto 15 giorni per fare il palinsesto”. “Abbiamo fatto delle scommesse come quella di Fiorello, “un successo straordinario”.
“Se dei 70 euro di canone a noi ne arrivano solo 58, perché gli altri 12 vanno ad altri soggetti, questo significa per noi non avere risorse sufficienti a fare gli investimenti necessari a ridurre i costi. Insomma significherebbe non avere le risorse per fare un piano industriale di sviluppo invece che di ristrutturazione. Questo sarebbe un danno per la società e per i suoi dipendenti”, ha detto ancora l’ad Rai in commissione Cultura alla Camera dove si è espresso anche il direttore generale della Rai, Giampaolo Rossi.
“Non possiamo giudicare i programmi dopo due puntate: gli ascolti si giudicano sulla base delle abitudini nel tempo e il tema vero è costruire l’abitudine alla fruizione” ma in ogni caso “ritengo che entro la fine dell’anno valuteremo il da farsi” sul palinsesto”, ha spiegatoRossi.
“In generale su questo tema noto un dibattito surreale: qualche giorno fa un giornale titolava sul flop degli ascolti Rai ma negli stessi giorno un’altra testata scriveva della ‘Caporetto di Mediaset’. Trovo tutto questo surreale e strumentale” ha aggiunto.
“Dispiace molto che Augias abbia deciso di trasferirsi su La7. Ma nella storia della Rai ce ne sono stati molti di addii, a partire da quello di Pippo Baudo. E se la Rai è sopravvissuta all’addio di Baudo sopravviverà anche a quello di Augias”, ha detto ancora il DG Rai.
“Dispiace che decisioni come questa, che sono state spesso dettate da scelte personali e anche economiche, siano state accompagnate da commenti spesso ideologici”.