Secondo i dati Aie in città si concentra il 12% della spesa nazionale per la cultura
“Milano sta diventando il centro della produzione culturale italiana”. A dirlo Innocenzo Cipolletta, presidente di Aie, alla presentazione della ricerca realizzata per Bookcity dall’Osservatorio dell’associazione degli editori sui consumi culturali nel capoluogo lombardo, realizzato in collaborazione con Siae e Pepe Research.
11_09_Presentazione_Consumi_culturali_Milano_compressedLibri più del calcio
I numeri raccontano che nella città si è concentrato il 12% dei consumi culturali italiani, per eventi, spettacoli e acquisto di libri. In termini assoluti, la spesa è stata di 549,453 milioni di euro includendo anche gli eventi sportivi, 368,254 milioni senza.
Nel dettaglio, dall’indagine dell’osservatorio emerge che i libri – con 167 milioni di euro nel 2022 – sono in vetta ai consumi culturali milanesi, addirittura più che il calcio. Il pallone (104,404 milioni), si piazza al secondo posto, seguito poi dai concerti pop, rock e di musica leggera (102 milioni), le discoteche (51 milioni), le mostre (27,494 milioni), il teatro lirico (21,274 milioni), il teatro di prosa (18,453 milioni), il cinema di sala (17,566 milioni), il teatro di rivista e musical (11,813 milioni), altre forme di spettacolo (8,258 milioni), balletto (4,723 milioni), concerti di musica classica (4,619 milioni) e altri.
“Ovviamente sappiamo che non è una spesa solo dei milanesi”, ha sottolineato Cipolletta, definendo Milano “un polo di attrazione culturale importante” e un “traino per il settore”.
Quasi 100 eventi al giorno
Assieme ai beni culturali, la città produce molti eventi. Escludendo le proiezioni cinematografiche e gli eventi gratuiti che si svolgono nelle librerie, nelle biblioteche, durante le ‘week’ e altro, a Milano, continua l’analisi, nel 2022 ci sono stati 41.400 eventi culturali: oltre cento ogni giorno.
Se nel 2022 avevano partecipato ad almeno uno di questi il 60% dei milanesi sopra i 14 anni, nel 2023 la percentuale è cresciuta al 79%. Andare al cinema è l’attività più frequentata dai milanesi (63%), seguono le visite a musei, mostre, rassegne d’arte o monumenti (52%), i concerti di musica pop, classica o lirica (40%), il teatro (22%), i saloni del libro, festival letterari, incontri conautori (19%).
Il libro
Secondo la ricerca, l’indice di lettura a Milano (14 anni e più) è pari all’83% nel 2023, in crescita del 9%
rispetto all’anno precedente, oltre dieci punti percentuali più alto della media nazionale (71%, lettori
tra i 15 e i 74 anni). Il tempo medio di lettura è di due ore e dieci minuti alla settimana. Frequentano
il sistema bibliotecario il 16% dei milanesi. Il 91% dei milanesi ritiene che la città offra molti stimoli
alla lettura, l’88% ritiene che questa offerta spinga alla ricerca di libri.
il libro “è centrale, è un elemento forte per la cultura della città, del Paese, dell’Europa”, ha evidenziato Cipolletta. “Manifestazioni come Bookcity sono fondamentali”.
Gusti e domande
“C’è una grande offerta che cresce e che attrae persone dentro e fuori dalla città”, ha aggiunto Cipolletta, sottolineando l’importanza per istituzioni e operatori della cultura di capire l’offerta, indagando anche la domanda. “La nostra indagine parte dai gusti e dai bisogni del pubblico: è importante l’offerta, ma riuscire a capire i gusti è importante per capire come funzionerà l’offerta di domani”.