Aldo Bisio (Foto Ansa)

Tlc, allarme di Bisio (Vodafone): non ci sono più capitali per il settore in Ue

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“C’è un investment gap: nessuno è più pronto a investire nelle telecomunicazioni in Europa”.
E’ l’allarme che Aldo Bisio, amministratore delegato di Vodafone Italia, ha lanciato al Forum di Asstel il 14 novembre.
“Lo scorso anno il settore ha bruciato più di 24 miliardi di equity. Non ci sono più capitali per le Tlc in Europa, a meno di potere vedere ritorni adeguati sugli investimenti”, ha spiegato, evidenziando quali vantaggi deriverebbero da un potenziamento digitale, con “un incremento del Pil enorme, milioni di nuovi posti di lavoro”, e quindi, “un grande sviluppo da parte dell’economia europea”.

Come intervenire

“Noi vediamo tre ambiti di intervento”, ha spiegato il manager. Il primo riguarda il digital single market, con “la grande frammentazione dei mercati europei costruisce complessità e inefficienze”.
“Ci vuole poi una in-country consolidation, vanno cioè consolidati un po’ tutti i mercati. Ci sono 97 operatori, 587 operatori virtuali in Europa, una frammentazione che genera e programma il fallimento del settore. Gli investimenti nel 5G sono investimenti a intensità di capitale ancora crescenti: è stato calcolato che per sostenere gli investimenti nel 5G ci vuole una quota di mercato intorno al 30% e che con una quota più bassa non si riesce a ripagare il 5G”.

Infine, per Bisio l’ultimo ambito di intervento è “lo spettro frequenziale: non c’è 5G se l’Europa non provvede a un ridisegno complessivo dei meccanismi di assegnazione efficiente dell’utilizzo dello spettro”, ha spiegato, “abbandonando tendenze che in passato hanno cercato di fare cassa nel breve termine ma poi hanno zavorrato i conti degli operatori, facendoci arrancare verso la corsa per dare a tutti i cittadini europei 1 Gigabit e il 5G ovunque”.