Lo studio del Centro economia digitale presentato al Mimit
Nei settori-chiave delle Tecnologie Quantistiche e dell’Intelligenza Artificiale l’Unione Europea perde terreno a vantaggio di Stati Uniti e Cina.
E’ il quadro che emerge dal rapporto 2023 del Centro economia digitale sulle Tecnologie di Frontiera, al quale hanno contribuito Enav, Enel, Eni, Leonardo, Open Fiber e Tim, presentato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, .
I presenti
Moderati da Manuela Perrone de Il Sole 24 Ore, oltre al ministro Adolfo Urso, hanno preso parte alla presentazione il presidente Ced, Rosario Cerra; Paolo Quercia, dirigente Centro Studi Mimit; Cristiano Cantoni, responsabile Innovation, research and investment Planning di Enav; Nicola Lanzetta, direttore Italia di Enel; Francesca Zarri, direttore technology, R&D & Digital di Eni; il senior vice president digital infrastructures di Leonardo, Carlo Cavazzoni; Giuseppe Gola, ad di Open Fiber e Il direttore public affairs and security Tim, Eugenio Santagata.

La situazione
Secondo l’analisi, la limitata specializzazione dell’Europa in questi campi tecnologici rappresenta una tendenza che, se non invertita con urgenza, rischia di comprometterne la competitività tecnologica e il ruolo negli assetti geostrategici futuri.
L’Italia non fa meglio, ma mostra di possedere notevoli potenzialità che potranno dispiegarsi appieno se sarà capace di far leva sulle eccellenze nazionali per trainare l’intero sistema.
Nel corso della presentazione è dunque emersa la necessità di fare leva sulla presenza di eccellenze nazionali per lo sviluppo delle tecnologie di frontiera; allargare la scala in cui operano le filiere strategiche a livello italiano ed europeo; potenziare le politiche industriali di filiera, sviluppare ulteriormente il sistema della ricerca italiano ed europeo anche attraverso la disponibilità di finanziamenti adeguati per gli investimenti nelle tecnologie; potenziare le competenze; sviluppare un sistema di governance delle tecnologie di frontiera.
“È urgente accelerare su politiche industriali e dell’innovazione mirate, sfruttando il grande potenziale di competenze e tecnologie di cui Italia e Ue dispongono”, ha spiegato Cerra, presentando il rapporto. Usa, al momento con una “netta leadership tecnologica” e Cina, ha rimarcato, stanno “strategicamente direzionando i propri investimenti”, al contrario di quanto accade nel Vecchio Continente.
L’invito di Cerra è anche quello di “fare leva sulla presenza, su scala nazionale, di grandi eccellenze fondamentali per lo sviluppo delle tecnologie di frontiera e per trainare l’intero Sistema”.
Urso: a giorni statuto della Fondazione intelligenza artificiale
“L’utilizzo delle tecnologie di frontiera non deve spaventarci, ma dobbiamo essere responsabilmente presenti in questo frangente”, l’invito che è arrivato dal ministro Urso.
“E’ il momento di costruire insieme un disegno culturale chiaro in modo da declinare le priorità e poi fornire una cornice regolamentare in grado, da una parte, di stimolare la crescita economica, e dall’altra, di tutelare i diritti della persona”, ha aggiunto, anticipando che nei prossimi giorni sarà approvato il dpcm per lo statuto della fondazione per l’intelligenza artificiale di Torino, “in modo da renderla operativa già nel corso del prossimo anno”.
“Nel nostro Paese avremo dal 2024 la prima legge su Intelligenza artificiale, Blockchain, quantum computing e su tutte le tecnologie emergenti, che sarà pienamente coerente con l’AI Act europeo. Vogliamo inoltre lavorare in Europa e nel mondo per promuovere l’adozione di un’intelligenza artificiale antropocentrica e affidabile così da garantire un elevato livello di protezione della salute, della sicurezza, dei diritti fondamentali, della democrazia e dello Stato di diritto”, ha detto ancora.
“Porteremo questo paradigma in ogni sede – chiude il ministro Urso -, anche all’interno del G7 a guida italiana: uno degli argomenti tematici del vertice sarà proprio l’applicazione dell’Intelligenza artificiale ai processi produttivi più avanzati”.
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