Sinner ha stravolto i colori del tennis italiano

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L’arancione conquista gli spalti e piace tanto agli sponsor, dai marchi del made in Italy ai big del lusso

Il mondo del tennis si riconosce, da sempre, in alcuni colori che fanno parte della tradizione e ne hanno scritto la storia. Il rosso per la stagione dei tornei sulla terra battura, dagli Internazionali Bnl d’Italia al Roland Garros, il verde dell’erba di Wimbledon o il bianco delle divise che devono indossare i tennisti e le tenniste per scendere in campo nel tempio londinese. Il blu dei campi in cemento e indoor, come alle Atp Finals di Torino.

Il fenomeno Sinner ha stravolto i colori del tennis. Oggi il colore che va per la maggiore è l’arancione, meglio se fluo perché più visibile dagli spalti. È il colore dei Carota Boys, i fan di Sinner.
Tutto è nato dalla passione per il tennis e per il tennista altoatesino di sei ragazzi di Cuneo, tra i 26 e 28 anni, Enrico Ponsi, Alessandro Dedominici, Ganluca Bertorello, Lorenzo Ferrato, Alberto Mondino e Francesco Gaboardi. La prima apparizione a maggio, al Foro Italico, durante gli Internazionali Bnl d’Italia. La popolarità è arrivata subito, di pari passo con i successi del loro beniamino sul campo.
Ed è nata, come spesso accade, per gioco: i sei si sono presenti a bordo campo vestiti con degli abiti arancioni a simulare delle carote con tanto di ciuffo verde in testa.
Da Roma, a Parigi, a Londra fin sulle pagine del New York Times il passo è stato breve. A notarli anche Lavazza, brand che li ha inviati al Roland Garros come a Torino. Adesso i sei ragazzi hanno il loro sito e un profilo sui social (su Instagram contano oltre 50 mila fan). Sempre grazie a Lavazza hanno potuto incontrare il loro idolo.
“Sono più famosi di me”, ha ammesso scherzando Jannik Sinner. “Non li conosco ancora molto bene, mi confondo con i loro nomi, ma questo perché indossano tutti quel bel costume di carota”, ha detto, “è bello avere un fan club dedicato, sono sincero, e in più sta anche crescendo e sono contento per loro”.
In occasione della finale alle Atp Finals di Torino contro Novak Djokovic i Carota Boys si sono presentati in un completo all’altezza della situazione, con tanto di giacca e cravatta.

Sinner, non è Tomba e nemmeno Valentino Rossi

Durante la settimana delle Atp Finals il n. 1 del tennis azzurro ha visto accostare il suo nome ad altri grandi dello sport di casa nostra, da Alberto Tomba a Valentino Rossi. Sono in pochi infatti gli sportivi, calciatori a parte, che hanno visto cambiare i palinsesti televisivi per permettere la trasmissione in diretta delle loro gesta. Accadeva per gli slalom di Alberto Tomba, per le corse in moto di Valentino Rossi, ed è accaduto per gli incontri di Sinner a Torino, con audience di tutto rispetto.
Per dare spazio al campione azzurro la Rai ha deciso di posticipare anche l’inizio della seconda serie della fiction tanto attesa “Un professore” con Alessandro Gassman.

Sinner, però, non è come Tomba o Rossi, due “guasconi” dello sport nostrano. Sinner è pacato negli atteggiamenti, umile nelle interviste, poco avvezzo alle luci delle telecamere e ama difendere la propria privacy, soprattutto quando si tratta della sua vita personale. Tante sono state le critiche che lo hanno travolto quando ha rinunciato prima alle Olimpiadi di Tokyo 2020 e poi alla Coppa Davis a Bologna lo scorso settembre. “Quando non scendo in campo, sono a sgobbare in palestra”, ha ammesso Sinner. E i risultati gli hanno dato ragione. 

Sinner, tra sponsor e montepremi

Proprio per questo suo essere un ragazzo tranquillo, dedito al lavoro, poco incline ai calcoli, come ha dimostrato battendo Rune e lasciando in gara quel Djokovic che lo ha poi sconfitto in finale, il n. 4 del mondo piace tanto agli sponsor, dai marchi del made in Italy ai big del lusso.
Gucci lo ha scelto come brand ambassador e ha deciso di presentare la sua collaborazione durante l’ultimo torneo di Wimbledon. Il suo ingresso in campo con il borsone griffato “GG” ha fatto la storia della moda di lusso. È stata la prima volta che un tennista veniva autorizzato a portare una borsa con un logo di lusso sul campo di Wimbledon. 
Il regolamento del torneo del Grande Slam, infatti, norma l’abbigliamento dei giocatori e ciò che possono portare in campo, comprese le dimensioni, il posizionamento e il numero di loghi sui loro abiti e borse delle attrezzature. Il borsone di Sinner ha abbattuto anche questa barriera.
L’azzurro è poi testimonial di Rolex, Alfa Romeo, Lavazza, Parmigiano Reggiano, Fastweb e Technogym.

Secondo i bene informati, escludendo quello con Gucci (di cui non sono state svelate le cifre), i contratti già in essere gli hanno fruttato finora circa 3 milioni di euro netti a stagione.
A questa cifra si aggiunge il contratto firmato con Nike nel 2019, e poi rinnovato nel 2022 per altri 10 anni, con il quale Sinner guadagnerà nel complesso 150 milioni di dollari, ovvero 15 milioni all’anno. Solo la finale alle Atp Finals di Torino gli ha fatto guadagnare 2.380.000 euro (circa 6,6 milioni di dollari), mentre il prize money che si aggiudicato fino adesso in carriera ammonta a 14,936,562 dollari.

Le Nitto Atp Finals puntano a rimanere a Torino

Il Master di fine stagione punta a rimanere nel capoluogo piemontese. Il contratto, in scadenza nel 2025, potrebbe essere prolungato. E, anche in questa scelta, grande merito va dato proprio a Sinner.
“È il momento della responsabilità”, ha dichiarato il presidente della Fitp Angelo Binaghi nella conferenza stampa delle Atp Finals di Torino. “Credo che ci siano tutte le condizioni perché cominciamo a muoverci e a fare una proposta che sia migliorativa. Partiremo naturalmente da Torino perché la riconoscenza è un valore fondamentale. Partiremo consultandoci con Governo, Regione, Comune, con Nitto, l’ATP, arriveremo anche al Circolo della Stampa-Sporting. Non so dove, non so per quanto, ma le ATP Finals in Italia non finiranno nel 2025. Tutti devono fare la loro parte, contro di noi ci sono gli arabi, le più grandi nazioni, grandi capitali mondiali”. “Io parto da qui, parto da Torino che si è abituata a questa manifestazione. Ieri c’era la fila nei bar per vedere la partita di Sinner. Tante città in Italia si sono accorte che qui succede qualcosa di importante. Ma io parto da qua e questa partita la vinco”.

Il valore economico della manifestazione è da capogiro. “L’impatto delle Nitto ATP Finals 2023 è anche superiore rispetto a quanto presentato alla vigilia”, ha proseguito Binaghi. “Abbiamo registrato 174.402 mila biglietti venduti, e 124.804 mila spettatori unici. Il 40,9% degli spettatori arriva dall’estero, da 95 Paesi diversi. I restanti italiani, un terzo dal Piemonte e due terzi dalle altre regioni. Lo studio, prodotto da Ernst&Young, dice che in media chi si reca alle Nitto ATP Finals resta a Torino tre giorni, con una spesa media di 311 euro. Sommando l’impatto economico diretto, quello indiretto e quello indotto arriviamo a un impatto totale di 306,3 milioni di euro con 65,9 i milioni di euro che versiamo allo Stato in tasse”. 

Nelle foto, da sinistra: Alberto Cirio, Andrea Abodi, Angelo Binaghi e Stefano Lo Russo (Foto Ansa)

L’impatto sociale non è da meno. “Abbiamo dato l’incarico a Open Economics, società che ha fatto studi analoghi per la FIFA e la FIGC, che analizza tutti gli investimenti dell’Istituto per il Credito Sportivo e di Sport e Salute, che lavora per grandi società come Enel, ENI e Terna”, ha aggiunto ancora Binaghi, “Questo studio valuta solo gli effetti diretti sulla società. L’impatto sociale sul territorio è stimato in 266 milioni di euro. Il valore dei benefici esprime la forza dell’impatto sociale dell’evento. L’altro dato fondamentale è lo SROI, il ritorno sociale sugli investimenti, che esprime l’efficienza dell’evento, ovvero quanto si moltiplica in impatto sociale ogni euro investito nell’evento. Di questi 266 milioni il 40% è addebitabile alla spinta che genera per la pratica sportiva, generando benessere collettivo e risparmio sulla spesa sanitaria. Questo dato è amplificato dal fatto che il tennis non è uno sport come gli altri, sappiamo che tanti studi scientifici lo classificano come lo sport che allunga di più la vita e inoltre consente una persistenza maggiore nel tempo della pratica”.