“Cittadini e dipendenti il mio riferimento”, dice Di Pietro, con l’impegno a muoversi “nel solco di Laganà”
Davide Di Pietro è il nuovo Consigliere di amministrazione Rai in rappresentanza dei dipendenti di Viale Mazzini.
Vicepresidente di IndigneRai-Bene Comune e dirigente Snater, Di Pietro raccoglie il testimone di Riccardo Laganà, scomparso improvvisamente l’estate scorsa, che di IndigneRai è stato il padre fondatore e presidente. A differenza del suo predecessore, carismatico e diplomatico, Di Pietro, operatore di ripresa della Rai di Torino (ma presto di ritorno a Roma), ha fama di essere combattivo e sanguigno.
Di Pietro votato con convinzione
Le votazioni si sono svolte il 20 novembre, e nel corso della serata, alle 21.15, c’è stato lo spoglio in diretta. Su 11.264 aventi diritto hanno partecipato 6.482 dipendenti, con una affluenza del 57,56%.
Di Pietro ha ottenuto 2.372 voti. Tra gli altri candidati, Fabio Spadoni, tecnico e sindacalista Libersind, ha ottenuto 1.016 preferenze, Lorenzo Mucci, responsabile sede regionale Rai di Pescara, 895.
In coda sono arrivati Riccardo Orfei, funzionario produzione Tv, con 735 voti, Palma Marino Aimone, disabiliy manager, con 633 e Angela Calderone, funzionario della direzione Relazioni internazionali e Affari europei, con 552. 279 le schede bianche.
Sono state elezioni molto polarizzate. Di Pietro, che ha il suo sostegno naturale nei dipendenti che si riconoscono in Indignerai e Snater, è stato appoggiato anche dalla sinistra di Usigrai, Cgil e Cisl, mentre la destra si è divisa tra Spadoni e Mucci.
Calderone aveva avuto il forte sostegno, in campagna elettorale, da parte del direttore delle Risorse umane, Felice Ventura, di cui è stata fidata collaboratrice per molti anni.
“Cittadini e dipendenti il mio riferimento”
Nelle sue prime parole da consigliere eletto, Di Pietro ha voluto ringraziare l’assemblea delle e dei dipendenti Rai, con “il ferreo impegno di portare all’attenzione dei vertici aziendali la voce di chi ogni giorno muove gli ingranaggi, in ogni sede regionale e centro di produzione della più grande azienda culturale del paese”.
“Anche in questi ultimi giorni si è visto quanto è necessario ed urgente tutelare la nostra azienda, il rispetto per il nostro lavoro, l’autonomia e la nostra storia dagli attacchi di chi vorrebbe la Rai Servizio Pubblico vassallo del potere e ridurla a comparsa nel panorama culturale e informativo del Paese”, ha aggiunto.
“La Rai si muove in un mercato difficile ed altamente competitivo che non aspetta nessuno: dobbiamo sciogliere ogni legaccio, riprendere a correre e confermare quella autorevolezza e leadership che la Rai ha il dovere di guadagnarsi ogni giorno nel rispetto dei contribuenti”.
“Vorrei fosse chiaro fin da subito: il mio unico riferimento sono i cittadini e tutti i dipendenti della Rai”, ha sottolineato. “Valori come la parità di genere e salariale, la lotta contro ogni violenza – specie sulle donne – e discriminazione, la tutela e la qualità del lavoro, la difesa dei principi antifascisti impressi nella nostra Costituzione, non sono negoziabili. Per far questo c’è bisogno di tutti – parti sociali, cittadini e dipendenti – e chi vorrà aiutarmi per ricostruire una Rai libera e indipendente sarà il benvenuto. Ringrazio davvero chiunque, anche gli altri candidati, per una campagna elettorale educata e centrata sui temi dell’azienda. Prometto che cercherò di accogliere anche le loro istanze e sensibilità”.
“Questa elezione, ha concluso, come tristemente noto, avviene a seguito della prematura scomparsa di Riccardo Laganà, amico caro, al quale mi ispirerò per ogni decisione in CdA, muovendomi, per quanto possibile, nel solco del suo impegno esemplare”.