Dopo il terremoto del week end scorso che di fatto ne aveva azzerato il vertice, alla guida di OpenAi torna Sam Altman. E’ questo l’ultimo sviluppo di una serie di giornate frenetiche che hanno coinvolto le start up più attive nel campo dell’intelligenza artificiale.
Il ritorno di Altman e i cambi in Cda
OpenAI ha riferito di aver raggiunto un accordo con Altman – prima cacciato, poi richiamato, poi ricacciato, e ora tornato al comando.
La società ha accettato in linea di principio di ricostituire parzialmente il cda che lo aveva accompagnato alla porta: l’ex co-Ceo di Salesforce Bret Taylor e l’ex segretario al Tesoro Usa Larry Summers si uniranno al Ceo di Quora e attuale direttore Adam D’Angelo, ha scritto in un post la compagnia.
Il ruolo di Microsoft
A questo epilogo non pare essere del tutto estranea Microsoft, che in OpenAi ha investito quasi 14 miliardi di dollari. Fin da subito il colosso di Redmond aveva fatto pressioni per riportare Altman al suo posto, ed era arrivata poi ad assumerlo – insieme a Greg Brockman, presidente della startup – aprendo di fatto le porte del suo team di ricerca interno all’esodo dei dipendenti di OpenAi – quasi in 700 hanno minacciato la defezione – pronti a seguire i due manager.
“Con il nuovo consiglio e il supporto di Satya, non vedo l’ora di tornare a OpenAI e di consolidare la nostra forte partnership con (Microsoft)”, ha scritto Altman su X.
Parole a cui ha fatto eco lo stesso Nadella. “Crediamo che questo sia un primo passo essenziale verso una governance più stabile, ben informata ed efficace”, ha scritto su X.