Polonia, il governo Tusk mette i media pubbici in liquidazione

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Proteste per i licenziamenti dei vertici

Il nuovo ministro della Cultura polacco, Bartlomiej Sienkiewicz, ha annunciato la liquidazione di tutti i media pubblici – considerati portavoce del precedente governo populista-nazionalista.
L’iniziativa, si legge in una dichiarazione pubblicata su X, “garantirà il funzionamento e la ristrutturazione” delle stazioni televisive (TVP) e radiofoniche pubbliche (Polskie Radio) e dell’agenzia di stampa nazionale Pap.

I precedenti

Il controllo dei media sta diventando il principale terreno di scontro politico nel paese, tra il governo liberale ed europeista guidato da Donald Tusk e il presidente della Repubblica, Andrzej Duda, esponente del partito Diritto e Giustizia che ha perso la maggioranza. 
Nei giorni scorsi l’esecutivo aveva annunciato il licenziamento dei controversi vertici dei media statali, considerati “megafoni” della propaganda dei precedenti governi del Pis, il partito populista, ultraconservatore ed euroscettico di Jaroslaw Kaczynski, passato all’opposizione.
Un licenziamento che ha causato una serie di proteste dei vertici precedenti, sfociate anche in occupazioni delle redazioni.