Giovanni Malagò (foto Lapresse)

Sport, rinnovato il Contratto collettivo nazionale. Malagò: strumento che sarà usato moltissimo

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È stato siglato oggi, presso la Sala dei Presidenti al Coni alla presenza del presidente Giovanni Malagò, tra la Confederazione Italiana dello Sport-Confcommercio Imprese per l’Italia e le Oo.Ss. Slc-Cgil Fiscat-Cisl Uilcom-Uil, il rinnovo del Contratto collettivo nazionale per i lavoratori dello sport.

A pochi giorni dalla scadenza del 31/12/2023, stabilita da un verbale di accordo datato 14/06/2023 che prorogava la scadenza di dicembre 2018, si è arrivati ieri sera al testo definitivo di un nuovo contratto armonizzato con la riforma del lavoro sportivo introdotta con il Digs 36/2021.
Attualmente il contratto è applicato da poco più di 7.000 datori di lavoro ad un totale di circa 41.000 dipendenti. Si tratta dell’unico contratto di lavoro attualmente utilizzato da imprese, società o enti del settore, che coinvolge centri sportivi impegnati in ogni disciplina, che interessa enti profit e no profit, che sarà applicato ad ogni forma di lavoro dipendente.

“E’ un contratto nuovo, ma è uno strumento che verrà utilizzato moltissimo. Sento parlare già di oltre 400mila sottoscrittori, e si aspettano anche riferimenti sull’anno prossimo. C’è bisogno di questo vademecum. Ci sono tanti soggetti che si ritrovano alle prese con questo tipo di problematiche, c’è un po’ di deroga ma molti aderiranno. Tre sigle sindacali principali, un ente di promozione, Confcommercio che rappresenta la quasi totalità dei soggetti interessati alla materia, mi sembra che il cerchio si sia chiuso”, ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò alla firma del Ccnl. “Come Coni stavamo facendo un discorso analogo da trasmettere alle federazioni sportive. Il legislatore recentemente ha fatto una richiesta ulteriore al Coni, di poter tipicizzare e denominare le varie categorie che rientrano nel lavoro sportivo. Ci siamo permessi di puntualizzare che vanno individuate. Bisognava tutelare il lavoro sportivo”, ha aggiunto Malagò.

“L’allineamento dei regimi contrattuali, relativamente agli occupati ante e post 22/12/2015, data di stipula iniziale del Ccnl, la revisione degli inquadramenti contrattuali, la flessibilità nel lavoro part-time e nel lavoro stagionale, la valorizzazione della bilateralità e l’aumento dei minimi contrattuali, sono i punti di interesse sostanziale del contratto. A questi argomenti la contrattazione ha rivolto maggiore attenzione, armonizzandone le misure con la riforma del lavoro sportivo introdotta dal Digs 36/2021 che, quando applicabile alla fattispecie di rapporto di lavoro, costituisce norma sostanziale e imprescindibile del Ccnl”, prosegue poi la nota. “La contrattazione ha impegnato le parti in un progetto a medio termine, che preveda sostegno economico ai lavoratori in un modello sostenibile per i datori di lavoro. Diamo, pertanto, al mondo del lavoro sportivo uno strumento strutturato che favorisca l’emersione ad un costo compatibile con il delicato periodo che stiamo attraversando”, conclude la nota.