Rai, via libera a contratto di servizio e piano industriale. Sergio: proiettiamo l’azienda verso il futuro

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Sei i voti favorevoli e una l’astensione

Il Consiglio di Amministrazione della Rai, riunito oggi a Roma sotto la presidenza di Marinella Soldi, ha dato il proprio benestare – con sei i voti favorevoli e una l’astensione, quella della consigliera in quota Pd Francesca Bria – al testo definitivo del nuovo Contratto di Servizio, condiviso con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy a seguito degli emendamenti proposti dalla Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. Il testo approvato oggi dovrà poi passare al vaglio del Consiglio dei Ministri, per essere infine pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Nel corso della stessa seduta, il CdA ha esaminato e approvato il Piano Industriale 2024-26, illustrato dall’Amministratore Delegato Roberto Sergio, e ha dato il via libera al Budget 2024.
Su entrambi con voto contrario Bria.

Obiettivo primario del Piano Industriale è la trasformazione digitale dell’azienda.

PIANO INDUSTRIALE RAI 2024-26 (PDF)

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 “Affrontare con coraggio le sfide della digitalizzazione, garantendo la stabilità economica dell’azienda, valorizzando il nostro capitale umano di professionalità e rafforzando la missione di Servizio Pubblico. E’ questo l’obiettivo ambizioso che ci pone al fianco dei grandi player internazionali, proiettando la Rai verso il futuro”, ha dichiarato Roberto Sergio, A.D. Rai. “Nel prossimo triennio lavoreremo per consolidare la centralità dell’Azienda nell’industria audiovisiva italiana, coniugando crescita e sviluppo con il perseguimento di obiettivi di sostenibilità sociale e ambientale, con un approccio che possa segnare un salto di qualità e un esempio a livello internazionale”.

Roberto Sergio (Foto Ansa)

“Obiettivo primario del piano industriale è la trasformazione digitale dell’azienda – prosegue la nota -. Il piano, in sinergia con gli obiettivi del nuovo contratto di servizio 2023-28, mira ad assicurare la stabilità strutturale di Rai, raggiungendo la sostenibilità economico finanziaria mediante un percorso che trasformi l’azienda in digital media company, puntando sulle nuove tecnologie e sulla valorizzazione delle
professionalità interne. Allo stesso tempo, il piano intende ribadire l’adempimento della missione imprescindibile di servizio pubblico conferita alla Rai su temi prioritari nel dibattito pubblico, tra questi quello primario della sostenibilità economica, ambientale e sociale”.

“L’obiettivo del piano è quello di trasformare la Rai grazie a un programma di investimenti che prevede risorse incrementali pari a 225 milioni di euro – si sottolinea ancora -. A favorire la realizzazione degli investimenti di trasformazione digitale delineati sarà la valorizzazione di una quota di partecipazione
in Rai Way S.p.A., garantendo al contempo il mantenimento in capo a Rai della maggioranza del capitale sociale. Rai rimane comunque interessata a valutare le prospettive di sviluppo industriale della controllata”.


“Il piano prevede, inoltre, interventi di ottimizzazione del perimetro immobiliare – conclude Viale Mazzini – che recepiscono le indicazioni contenute nel piano immobiliare già approvato a novembre 2023”.

Giampaolo Rossi (Foto LaPresse)

Rossi: oggi nasce la nuova Rai, trasformazione in digital media company

“Una nuova Rai è stata disegnata questa mattina con l’approvazione del Contratto di Servizio e del nuovo Piano Industriale 2024- 2026”. Lo ha dichiarato il Direttore Generale della Rai, Giampaolo Rossi, aggiungendo: “Una passaggio importante, atteso, al quale abbiamo lavorato tanto e che rafforza quella che è la missione del Servizio Pubblico e allinea la Rai ai migliori broadcaster pubblici europei. E per questo voglio ringraziare tutte le strutture aziendali che hanno reso possibile questo fondamentale risultato”.

“L’obiettivo nel prossimo triennio – ha detto Rossi – sarà la trasformazione della Rai in digital media company, aumentando la competitività nel sistema toccando temi di vitale importanza come la transizione digitale e ambientale, la qualità dell’informazione, la valorizzazione delle filiere industriali del made in Italy. Oggi è una giornata positiva che segna l’inizio di un passaggio tra la visione tradizionale dell’azienda e il ruolo di innovazione che la Rai sta svolgendo da diversi anni”.

Soldi: straordinaria e storica coincidenza

Marinella Soldi (Foto LaPresse)
Marinella Soldi (Foto LaPresse)

“La giornata di oggi segna una straordinaria e storica coincidenza: il CdA  Rai ha approvato insieme il nuovo Contratto di Servizio e il nuovo Piano di Industriale: due documenti finalmente in stretta sinergia, per disegnare una Rai più flessibile, digitale, orientata al futuro”. Così la Presidente della Rai Marinella Soldi, al termine del Consiglio di Amministrazione.” Nel Piano Industriale, a guidare le decisioni editoriali sono, da un lato, la centralità dei dati e la conoscenza dell’utente e delle sue esigenze e, dall’altro, la missione di servizio pubblico: si tratta di un passo davvero importante per l’azienda. E’ stato cruciale che l’AD abbia dato continuità al lavoro svolto negli ultimi due anni, nel costruire il Piano appena approvato, la cui attuazione prevede l’implementazione del Piano immobiliare e la valorizzazione della partecipazione societaria in Rai way. Un ringraziamento – conclude Soldi – anche a tutti i membri del Consiglio d’Amministrazione che sin dall’inizio hanno dato centralità a questa trasformazione, credendo per primi a quello che sarà il volto della nuova Rai”.

Barbara Floridia (foto LaPresse)

Barbara Floridia: contratto di servizio recepisce le proposte contenute nel parere formulato dalla Commissione di Vigilanza

“Apprendo con favore che il cda della Rai ha appena approvato il testo del nuovo contratto di servizio recependo in larga misura le proposte contenute nel parere formulato dalla Commissione di Vigilanza lo scorso 3 ottobre. Grazie al lavoro svolto in quella sede, sono oggi divenuti impegni concreti assunti dalla Rai la valorizzazione del giornalismo d’inchiesta, il contrasto alla violenza di genere, la diffusione dei valori dell’accoglienza e dell’inclusività, l’implementazione dell’informazione sulla crisi ambientale, il contrasto alla disinformazione e tanti altri. Inoltre, per la prima volta la Rai ha assunto l’obbligo di trasmettere una relazione annuale sullo stato di attuazione del contratto di servizio, che consentirà alla Commissione di Vigilanza di verificare puntualmente l’esecuzione delle misure richieste. Al netto di alcuni aspetti certamente migliorabili è importante che il Servizio Pubblico abbia raggiunto questo obiettivo e possa guarda con più fiducia alle sfide del prossimo futuro”. Il commento di Barbara Floridia, Presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai.

Urso: passo per nuova Digital media company

Soddisfazione per l’approvazione del contratto di servizio da parte del ministro Mimit dolfo Urso. “L’approvazione, a larga maggioranza e senza voti contrari, del nuovo contratto di servizio da parte del consiglio di amministrazione della Rai rappresenta una svolta per il futuro del servizio pubblico radiotelevisivo. Questo risultato, ha aggiunto, riflette un impegno condiviso per l’eccellenza, la diversità e la qualità nei contenuti offerti dalla Rai”.

“Sono grato al cda per il lavoro svolto e sono convinto che il nuovo Contratto – a cui si lega il piano industriale – rappresenti un fondamentale punto di partenza per trasformare la Rai in Digital media company in linea con i più avanzati servizi pubblici europei”.

Davide Di Pietro: valorizzazione delle risorse interne

“Oggi in Cda è stato approvato il Piano Industriale 2024/26 alla cui finalizzazione ho potuto lavorare sin da subito dopo la ratifica della mia elezione. L’andamento inerziale di indebitamento fortemente negativo, sommato alla diminuzione di risorse da canone, ha reso necessario un intervento per mettere in sicurezza l’azienda, esigenza posta a fondamento di un piano industriale sul quale il cda Rai stava già lavorando da 2 anni e rispetto al quale sono subentrato in corsa essendomi insediato solo il 5 dicembre scorso”. Lo afferma il consigliere Rai, eletto dai dipendenti, Davide Di Pietro, commentando le sue posizioni sulle delibere votate in Cda.

“Con senso di responsabilità, ho deciso di dare il mio via libera formale al Piano Industriale 24-26, nel cui contesto sono state recepite anche personali osservazioni – prosegue -. E’ stata mia premura controllare che fosse inserita la salvaguardia del perimetro occupazionale, nuove prossime assunzioni e l’adeguato rinnovo dei contratti collettivi di lavoro di tutti i dipendenti”.
“Non nascondo che avrei preferito che tutto il progetto fosse realizzato senza l’ulteriore parziale valorizzazione dell’asset Rai Way – sottolinea ancora Di Pietro -, benché il controllo rimanga in capo a Rai, ma a valle di tale ragionamento e tenendo in debita considerazione il generale orientamento della maggioranza nel Cda, ho preso favorevolmente atto che le risorse derivanti da tale operazione serviranno per assicurare sostenibilità economico finanziaria e soprattutto per operare i necessari investimenti, per rendere l’azienda più moderna, efficiente e trasformata in Digital Media Company”.

“Due iniziative importanti partono dai suggerimenti e dal lavoro fatto in Cda da parte mia e del compianto Riccardo Laganà – fa sapere -: si tratta di progetti che porteranno i lavoratori interni ad avere un ruolo più centrale nella ideazione del prodotto e nella sua realizzazione. La valorizzazione delle risorse interne, il loro miglior utilizzo e la razionalizzazione del ricorso ad appalti e consulenze esterne, sono diventate parte dei pilastri sui quali si fonda questo Piano Industriale”.
In particolare, parlando con Prima Comunicazione, Di Pietro ha citato tra le novità c’è la creazione di un polo regia composto da dipendenti Rai che ridurrà il ricorso a registi esterni.
Il tutto nella prospettiva di rendere più concreto per il servizio pubblico la possibilità di “reinternalizzare l’ideazione dei contenuti”, cioè “non ricorrere più all’esterno per comprare i format”.
Con questo piano industriale, “l’azienda, rimarca, dovrebbe cominciare a pensarli e scriverli con le proprie risorse”.

“Sono sicuro che le professionalità interne all’azienda, i miei colleghi, con i quali lavoro da 27 anni, sono la vera risorsa sulla quale investire per il futuro, il riconoscimento e l’affermazione di tale valore deve essere strumento imprescindibile per riportare la Rai ad avere un ruolo centrale nella creazione, nel controllo e nello sviluppo dei contenuti”, conclude Di Pietro.

Critico UsigRai: entusiasmi fuori luogo

Critico sulle scelte del Cda l’UsigRai. In una nota il sindacato dei giornalisti ha messo subito in evidenza il calo che Rai Way ha registrato in borsa dopo le decisioni del board. “L’annuncio a mercati aperti della vendita di quote di RaiWay ha causato un significativo calo della quotazione azionaria: il titolo ha perso il 4,42%, pari a circa 57 milioni di euro di capitalizzazione andati in fumo. Ci auguriamo che al settimo piano di Viale Mazzini abbiano ben ponderato le scelte di queste ore”, scrive.
“Resta il fatto – prosegue la nota – che un vertice vicino alla scadenza non ha esitato nelle settimane scorse a nominare un terzo condirettore alla TGR e aumentato il numero dei vice direttori pur di garantirsi il voto di oggi sul questo piano industriale e sul contratto di servizio. L’unica buona notizia è sul piano formale che i due provvedimenti siano stati approvati insieme”.

“Nelle prossime ore forse capiremo meglio le intenzioni di questo vertice sul piano industriale – sottolinea ancora l’Usigrai -ma i primi segnali non sono incoraggianti per il futuro della Rai e dei lavoratori dell’azienda. Non ci sono impegni sull’Informazione Rai, sulle risorse umane per realizzarla, sul futuro dei lavoratori precari che attendono inutilmente da anni un impegno concreto per il riconoscimento dei loro diritti. Mentre c’è chi fa la claque a questo vertice Rai, l’unica comunicazione al Sindacato è stata la disdetta dell’accordo sul premio di risultato; l’annuncio di una stagione dove i sacrifici si chiederanno ai lavoratori mentre per agenti e programmi flop da 200 mila euro a puntata si può aspettare anche mesi prima di fermare gli sprechi”.