Il nuovo piano industriale mette “in sicurezza” la tv pubblica. Non è, quindi, necessaria la revisione dei tetti pubblicitari ma la vendita di quote di Rai Way “non si poteva evitare”: “è una operazione che serve ad avere risorse nel breve e a rafforzare l’equilibrio economico e finanziario dell’azienda”.
Così Roberto Sergio, amministratore delegato della Rai, in un’intervista al quotidiano ‘Il Sole 24 ore’ che sulle risorse che arrivano dal canone risponde: “Non possiamo scendere sotto il livello attuale”.
Secondo l’ad della Rai, la cessione delle quote di Ray Way non preclude la possibilità di un’unione con l’altra grande tower company per il broadcasting, ovvero Ei Towers, ma “al momento non ci sono trattative in corso”. Quanto al Festival di Sanremo e alla raccolta pubblicitaria l’ad della Rai non ha dubbi: “batteremo di sicuro il record dello scorso anno” e annuncia che durante la settimana del festival sposterà il suo ufficio a Sanremo “per incontrare artisti, investitori pubblicitari e istituzioni. E anche per essere collega fra i colleghi, quale sono”.
Infine, sulla scadenza del Cda e sulle possibile avvicendamento con il dg Giampaolo Rossi o, secondo altri rumors, con il direttore del Tg1 Gian Marco Chiocchi, Sergio risponde: “Io dico solo che lavoro quotidianamente, con soddisfazione, con Giampaolo Rossie sono a disposizione delle scelte che il Governo, l’azionista, riterrà più opportune”.
Roberto Sergio ha chiarito anche la posizione Rai su Ter: “Ci siamo incontrati con gli altri editori e stiamo lavorando per approdare tutti in un Jic (Joint Industry Committee), a partire dal 2025. E Rai ne farà parte”, ha dichiarato l’Ad Roberto Sergio ial Sole 24 Ore. Nessun rientro nell’attuale Ter, quindi, ma partecipazione alla creazione di una nuova piattaforma di rilevazione degli ascolti moderna e adeguata ai tempi, come richiesto peraltro da AgCom e con l’importante coinvolgimento di Upa.