Dati e statistiche non sono riusciti a suscitare l’auspicata reazione globale a fronteggiare il drammatico cambiamento climatico. Laddove non sono riusciti i numeri, forse può arrivare la potenza delle storie: esperienze, casi di studio, transizione energetica, crimini ambientali e giustizia climatica sono in grado di suscitare una reazione emotiva, sfruttando il potere della motivazione, dell’immaginazione e dei valori personali e condivisi, che guidano le forme più potenti e permanenti di cambiamento sociale. L’Università Telematica Internazionale UNINETTUNO ha presentato la nuova edizione del percorso accademico Reporting Climate Change – Microcredentials for International Journalists, realizzata in partnership con la COPEAM – Conferenza Permanente dell’Audiovisivo del Mediterraneo e il supporto del Ministero dell’Università e della Ricerca.
Si tratta di un percorso accademico breve che nasce con l’intento di fornire crediti universitari ai giornalisti dell’audiovisivo che lo completeranno per rafforzare le loro capacità di informare sul cambiamento climatico, e che permetterà agli operatori dei media pubblici dell’area del Mediterraneo allargato, compresi Medio Oriente e Nord Africa, di accedere a un percorso formativo accademico internazionale erogato da un ateneo italiano, al fine di certificare le loro competenze professionali sulle tematiche del riscaldamento globale, attraverso lezioni mirate in modalità e-learning in inglese, arabo e francese nella forma di Short Learning Program, cioè percorsi accademici di breve durata, accreditati e professionalizzanti.
Nella sua prima edizione, realizzata in collaborazione con BEI, il progetto formativo ha coinvolto più di 60 giornalisti provenienti da Bulgaria, Romania, Kosovo, Slovenia, Serbia, Grecia e Croazia per l’area balcanica; Marocco, Egitto, Giordania, Tunisia, Algeria, Libano, Palestina per l’area mediorientale e nordafricana, Kenya, Uganda e Camerun per l’area subsahariana.