Tim, il fondo Merlyn prepara la sua lista e un piano alternativo

Condividi

Partendo dalla cessione della Rete, il fondo pensa alla cessione di altri asset come il Brasile, per trasformare Tim in una TechCo

Si accende la battaglia per il rinnovo del Cda di Tim. Il fondo Merlyn, che detiene lo 0,53% della telco, ha infatti annunciato l’intenzione di sostenere una sua lista, sfidando quella presentata dal board uscente. Dieci i nomi, sui quali c’è ancora riserbo, inseriti nella lista che sarà depositata entro il 29 marzo e che ambisce ad essere ‘di maggioranza’.

Un nuovo piano

Oltre alla lista, il fondo – che a ottobre 2023 aveva provato a proporre una alternativa all’accordo con Kkr – ha previsto anche un nuovo piano (TValue) per il futuro di Tim.

“Vendere Netco con successo a KKR il prima possibile, si spera entro l’estate 2024, come attualmente pianificato sarà la nostra priorità immediata”, ha spiegato Alessandro Barnaba, promotore del fondo Merlyn, ripreso da Ansa.
Se a ottobre il fondo aveva contestato con una sua proposta alternativa lo scorporo della rete, ora, dunque, l’accordo con Kkr diventa inprescindibile. “Dopo che sono emersi maggiori dettagli in merito accordo tra Tim e Kkkr, è ormai chiaro che Tim si è impegnata a vendere a Kkr solo la propria rete di accesso fisso dell’ultimo miglio ad alta intensità di capitale anziché l’intera rete di telecomunicazioni. In particolare Tim, si legge nel piano, mantiene la cosiddetta ‘rete intelligente’ inclusi backbone, trasporti, mobilità, piattaforme, data center e ciò che TValue considera i collegamenti ad accesso fisso di maggior valore, quelli al servizio del Business e del Pubblico strategico Clienti amministrativi”.

Via gli asset non core

Ma lo scorporo della rete non basta: il piano prevede una vendita a ‘spezzatino’ per Tim con l’obiettivo di puntare tutto su Tim Enterprise. “Per eliminare qualsiasi rischio finanziario e avere le risorse da investire nel business dedicato a Imprese e Pubblica Amministrazione, dove Tim ha un vantaggio competitivo e può diventare leader europeo”, TValue prevede di disinvestire da “business privi di vantaggi competitivi” (come retail) e attività non core, come il Brasile.
In particolare, per l’asset brasiliano l’intenzione sarebbe di cederlo entro il 2024 “per ridurre tempestivamente il peso del debito a un livello sostenibile e per sostenere gli investimenti in TechCo e l’occupazione in Italia”, oltre a rappresentare “una copertura in caso di ritardi regolatori nella vendita di NetCo”.

La strategia, inoltre, prevede che siano “avviate subito le conversazioni per vendere il mercato retail e regolamentato italiano di Tim con l’obiettivo di chiudere (l’operazione, ndr) nel 2025”.
“E’ un business in cui Tim, nonostante continui a godere il valore di un grande marchio, ha perso completamente ogni vantaggio competitivo”.

Futuro da TechCo

L’intento del piano è portare a trasformare Tim in una TechCo, cioè, spiega ancora il piano, in “una società tecnologica e infrastrutturale di fascia alta”. La nuova Tim “post vendita di NetCo, Tim Brasil e Tim Consumer”, “rimarrà una società quotata in Borsa e verrà ribattezzata Telecom Italia. “Sarà un’azienda italiana con ambizioni globali che integrerà efficacemente la rete intelligente di Tim (la parte esterna al perimetro NetCo/KKR) con le competenze, il know-how, le relazioni con i clienti, gli ecosistemi di fornitori, le società controllate (come Olivetti, Telsy e Noovle) e le relative infrastrutture (datacenter e contratti PSN) di Tim Enterprise. Questa Tim rimodellata offrirà esclusivamente servizi non regolamentati. Nella visione del fondo Merlyn, la nuova Tim “diventerà il partner d’elezione per supportare la Pubblica Amministrazione e le imprese italiane nella loro trasformazione digitale”, “agirà come aggregatore di mercato, assumendo il ruolo di predatore piuttosto che quello di potenziale preda” nei settori delle nuove tecnologie.