Cyberbullismo in crescita: un adolescente su 6 in Europa ne è vittima

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Servono strategie per proteggere il benessere dei più giovani, chiede il rapporto dell’Oms che fotografa numeri in crescita.
In Italia numeri più bassi rispetto alla media continentale

I ragazzi europei sono sempre più spesso coinvolti in fenomeni di cyberbullismo, come vittime o come persecutori. A raccontarlo il rapporto ‘Health Behaviour in School-aged Children’ (in sigla Hbsc) realizzato dall’ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che fotografa un aumento del fenomeno negli ultimi anni.

La fotografia del fenomeno

Uno su 6, tra gli 11 e i 15 anni, riporta di aver subito episodi di bullismo online, come la ricezione di messaggi aggressivi o la condivisione di contenuti – per esempio foto – senza il loro permesso.
Sono invece il 12% quelli che si sono resi responsabili di questi atti.

È stabile la quota di ragazzi vittime di bullismo tradizionale: l’11%. Sono invece circa il 6% gli adolescenti che dichiarano di aver compiuto atti di bullismo, con una maggiore prevalenza del fenomeno nei maschi (8%) rispetto alle femmine (5%). Circa il 10% degli adolescenti è stato, invece, coinvolto in scontri fisici.

Italia “sotto” la media UE

La rilevazione, che ha preso in considerazione anche l’America del Nord e l’Asia Centrale, mostra che in Italia il fenomeno è, in generale, meno diffuso della media.
La percentuale di ragazzi vittime di bullismo varia molto in base all’età: a 11 anni ha subito almeno 2-3 episodi di bullismo negli ultimi 2 mesi l’8% delle ragazze e il 10% dei ragazzi; a 13 anni la percentuale scende rispettivamente all’8% e al 6%; a 15 anni al 3% e al 4%.
Percentuali, queste ultime, che sono le più basse in Europa.

È inferiore alla media Ue anche la diffusione dei fenomeni di cyberbullismo. In tal caso, però, si osserva una crescita importante soprattutto tra i ragazzi più giovani. A 11 anni è vittima di episodi di cyberbullismo il 21% delle ragazze e 14% dei ragazzi; a 13 le percentuali scendono rispettivamente al 16% e al 10%; e a 15 anni al 9% e al 7%.
Specularmente, a 11 anni si è reso responsabile di atti di cyberbullismo il 13% delle ragazze e il 17% dei ragazzi; a 13 anni, il 14% delle ragazze e l’11% ragazzi; a 15 anni rispettivamente il 6% e il 9%.

Campanello d’allarme. Servono strategie

“Questo rapporto è un campanello d’allarme per tutti noi”, ha affermato in una nota il direttore dell’ufficio europeo dell’Oms Hans Henri P. Kluge. “Con i giovani che trascorrono fino a sei ore online ogni giorno, anche piccoli cambiamenti nei tassi di bullismo e violenza possono avere profonde implicazioni per la salute e il benessere di migliaia di persone”.
“Dall’autolesionismo al suicidio, abbiamo visto come il cyberbullismo in tutte le sue forme possa devastare la vita dei giovani e delle loro famiglie”, ha aggiunto.

“Il mondo digitale, pur offrendo incredibili opportunità di apprendimento e connessione, amplifica anche le sfide, come il cyberbullismo”, ha detto la coordinatrice dello studio Hbsc Joanna Inchley.
“Ciò richiede strategie globali per proteggere il benessere mentale ed emotivo dei nostri giovani. È fondamentale che governi, scuole e famiglie collaborino per affrontare i rischi online, garantendo agli adolescenti ambienti sicuri e favorevoli per crescere”.