Mondadori punta sulle webnovel

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L’editrice avvia una startup con Bookrepublic per sviluppare progetti di narrativa pensati per lo smartphone. Investimento iniziale previsto da 1,5 milioni

Mondadori continua nella sua strategia di puntare all’innovazione, investendo sul segmento delle webnovel.
Attraverso Mondadori Libri l’editrice di Segrate ha annunciato l’ingresso in una startup dedicata al genere con Bookrepublic, società guidata da Marco Ferrario, attiva dal 2010 nel settore dell’editoria digitale.

Per l’iniziativa, che guarda al mercato europeo, Mondadori ha stanziato un primo investimento da 1,5 milioni, prevedendo un ulteriore stanziamento da 1,5 milioni previsti per il 2025.
L’operazione si concretizzerà con il lancio entro l’anno di Narae, app dedicata a carattere proprietario, sviluppata da un team interno con contenuti inizialmente in italiano e in francese, che potranno essere poi ampliati progressivamente.

Cosa sono le webnovel

Concepite per essere lette sullo schermo di uno smartphone, le webnovel sono una forma di narrativa seriale che, dalla Corea del Sud, ha acquisito una popolarità crescente anche in Giappone e Cina, e più recentemente in America e Francia.
I contenuti si presentano sotto forma di serie – principalmente di genere romance, fantasy e crime – e sono progettati per dare origine ed essere fruiti anche in altri formati.
Si articolano in un numero elevato di episodi brevi, spesso oltre a cento, e in caso di successo possono prolungarsi per un tempo indefinito.

Selva Coddè: Mondadori punta a ciò che è innovativo

Secondo Enrico Selva Coddè, amministratore delegato di Mondadori Libri l’investimento riafferma “la volontà del nostro gruppo di guardare a ciò che di più innovativo avviene nel contesto editoriale internazionale”. “Il mondo narrativo delle webnovel, nella sua evoluzione, sta dimostrando creatività e capacità di alimentare anche altri media, come il cinema, le serie televisive e in molti casi anche l’editoria libraria stessa”, ha puntualizzato.

Per Ferrario le webnovel sono “la reinterpretazione in chiave digitale dei romanzi d’appendice pubblicati sui quotidiani nell’800”. “”Non sorprende che oggi ciò abbia origine in un paese asiatico. Si parte da un contenuto creato appositamente per essere letto su cellulare mutuando tecniche dalla produzione di serie video, e si sviluppano modalità di accesso ai contenuti che prendono spunto dal gaming. La nostra sfida sarà quella di trovare la via europea a questo modello”, ha concluso.