Azzurra Caltagirone punta su Alessandro Barbano per il rilancio del Messaggero

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D’accordo Franco Caltagirone che nel 2018 lo aveva licenziato dal Mattino

La notizia della nomina Alessandro Barbano a direttore del Messaggero e’ arrivata come un lampo a rischiarare il mondo dell’informazione che non sta vivendo momenti di splendore, segnato dalle polemiche sul possibile acquisto dell ‘Agi da parte degli Angelucci e dalla storiaccia dell’invio al macero di un pezzo di tiratura dell’inserto economico Affari&Finanza di Repubblica per cambiare poche parole di un sommario che sembravano sconvenienti al direttore Maurizio Molinari, che si è beccato una mozione di sfiducia decisa dell’assemblea dei giornalisti con 164 voti a favore, 55 contrari e 35 astenuti su 254 espressi.

A scuotere la scena e’ stata Azzurra Caltagirone, amministratrice delegata del Messaggero, così decisa nel volere un giornalista di carattere e qualità alla direzione del più importante quotidiano romano per sostituire Massimo Martinelli che va in pensione, da convincere il padre Franco Caltagirone, presidente della casa editrice, a richiamare Barbano in squadra dopo averlo cacciato in malo modo dal Mattino di Napoli dopo quasi sei anni di direzione (2012-2018) e cinque da vice direttore del Messaggero.

Barbano, che entrerà in carica il primo maggio, indica la volontà dell’editore di riportare il Messaggero ad avere un ruolo informativo senza antagonismi ma con forti opinioni che sono la cifra della linea informativa che contraddistingue il futuro direttore, che lascerà la guida del Riformista assunta l’11 marzo, dopo essere stato dal 2019 condirettore del Corriere dello Sport, editorialista di Huffington Post, conduttore della rassegna stampa di Radio radicale ‘Stampa e Regime’, e curatore della rubrica di libri War room books sul sito romaincontra.it.

Nato a Lecce il 26 luglio 1961, Barbano si è laureato in giurisprudenza all’università di Bologna, giornalista professionista dal 1984, ha insegnato teoria e tecnica del linguaggio giornalistico, organizzazione del lavoro redazionale, sociologia delle comunicazioni di massa, retorica, linguaggi e stili del giornalismo, giornalismo politico ed economico all’Università La Sapienza di Roma, all’Università del Molise, alla Link University e all’Università Suor Orsola Benincasa. È autore di saggi dedicati al giornalismo e a temi di carattere politico e sociale: ‘La Gogna’ (Marsilio 2023), ‘L’inganno’ (Marsilio 2022), ‘La visione’ (Mondadori 2020), ‘Le dieci bugie’ (Mondadori 2019), ‘Troppi diritti’ (Mondadori 2018), ‘Dove andremo a finire’ (Einaudi 2011), ‘Degenerazioni’ (Rubbettino 2007). Al giornalismo ha dedicato ‘Professionisti del dubbio’ (Lupetti 1997), ‘l’Italia dei giornali fotocopia’ (Franco Angeli 2003) e ‘Manuale di giornalismo’, (Laterza 2012). Presiede la Fondazione Campania dei Festival. Nominato dal Ministro dei Beni culturali, è componente del consiglio di indirizzo del Teatro di San Carlo e del museo di Palazzo Reale di Napoli.