Nasce l’Osservatorio delle manifestazioni sportive

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“È un salto di qualità in termini di consapevolezza e pianificazione, metterà ordine nel generoso e appassionato disordine delle candidature, darà il senso del calendario, permetterà di misurare gli impatti fiscali e la promozione turistica”.
Il ministro dello Sport e dei Giovani Andrea Abodi presenta così l’introduzione di un organismo che svolga la funzione di ‘Osservatorio complessivo delle manifestazioni sportive’, introdotto con una norma proposta insieme al ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti che sarà discussa e, se approvata, inserita nel Decreto Sport.
Abodi ne ha parlato in occasione del secondo appuntamento del ciclo d’incontri ‘Vita da Campioni’ 2024, organizzato da Sport e Salute e Federazione Italiana Tennis e Padel nell’ambito degli Internazionali Bnl d’Italia.
Con i due ministri presenti anche il Presidente Fitp, Angelo Binaghi, il Presidente di Sport e Salute, Marco Mezzaroma e Manuela Di Centa del team “Sport e Salute – Illumina” insieme ai giornalisti Roberto Arditti e Massimo Caputi. In platea anche l’amministratore delegato dell’Inter Giuseppe Marotta.

Al centro del dibattito, e non poteva essere altrimenti, l’autorità di controllo del calcio. “Andiamo nella direzione della separazione dei poteri e della terzietà dei controlli con il rispetto dell’autonomia dello sport che sta nel determinare i criteri e stabilire eventuali sanzioni. Un po’ come il modello anti doping della Nado, un organismo esterno, indipendente, autorevole, terzo, tecnico”, ha spiegato Abodi.
“Lo sport deve adeguarsi alla società che cambia”, gli ha fatto eco Giorgetti, “in questo mondo quando cambi qualcosa sembra che fai una rivoluzione però non è così e soprattutto non sono cambiamenti contro nessuno, ma solo per fare crescere lo sport. Se tutti facessero il loro dovere, il 32% di ciò che viene pagato allo Stato viene restituito allo sport. Non dimentichiamo, inoltre, che quando scomparirà il vincolo sportivo bisognerà comunque investire nei vivai”.

Nella foto, da sinistra Massimo Caputi, Manuela Di Centa, Marco Mezzaroma, Andrea Abodi, Giancarlo Giorgetti, Angelo Binaghi e Roberto Arditti

Il bilancio su ‘Sport e Salute’

A sei anni dalla riforma dello sport che ha introdotto Sport e Salute è tempo di bilanci. “È servito del tempo per una concreta percezione del valore della riforma e per tradurla in azione”, ha detto Abodi, “dopo le norme servono le attuazioni. Un po’ come l’inserimento dello sport in Costituzione. Vedremo i risultati nei valori oggettivi ed economici e lo faremo per obiettivi, misurando le risorse pubbliche. Vogliamo costruire un modello italiano”.
“Gianni Brera scriveva che lo sport, quando lui era ragazzo, era roba da ricchi perché i nostri giovani mangiavano poco e male”, ha ricordato Giorgetti, “la crescita dello sport accompagna quella economica, culturale, educativa e sociale di un Paese. Al di là dei successi dello sport italiano, che non sono stati compromessi dalla riforma, ma semmai esaltati dobbiamo fare di più sulla questione educativa e della prevenzione sanitaria che non quantifichiamo nel breve periodo ma è scontata nel medio lungo termine. Più strettamente legato al mio ministero, il mio compito a richiamare lo sport a essere compliant rispetto agli aspetti fiscali, dobbiamo dare dignità al lavoro sportivo. Serve anche tempo al sistema per recepire i cambiamenti”.

Binaghi accoglie con favore il provvedimento annunciato sulla misurazione delle grandi manifestazioni sportive. “Non vedo l’ora di essere misurato”, ha ammesso il n. 1 della Fitp, “i risultati che facciamo, se misurati da un ente terzo, avranno più credibilità”.
“Da parte nostra continueremo a promuovere l’attività motoria a tutti i livelli e l’accessibilità economica allo sport”, ha concluso Mezzaroma a capo dell’Ente voluto dal quella riforma del 2018.