Lo spirito dell’edizione 2024 della manifestazione sulla Croisette condensato nei Grand Prix assegnati nelle categorie Film, Glass, Titanium, Sustainable Development Goals. Il bilancio della partecipazione italiana al Festival della Creatività, con il 90% dei riconoscimenti che sono andati ancora a LePub.
Empowerment femminile, cultura della bellezza, naturalità della diversità, genialità ma anche generosità. Il mood e lo spirito dell’edizione 2024 del Festival della Creatività di Cannes emergono chiaramente dai massimi riconoscimenti – Grand Prix – assegnati nell’ultima giornata.
I Grand Prix della categoria film sono stati due. Il primo è andato al già pluripremiato progetto di Marcel per Orange, e cioè “WoMen’s Football”. La campagna – vincente anche negli Entertaimnet Lions For Sport – ‘disambigua’ un trattamento tech, ma anche una percezione/pregiudizio: le immagini con le ‘skill’ di quella che sembra la Nazionale francese di calcio maschile sono in realtà di quella femminile.
Il secondo GP dei Film è andato ‘Play It Safe’, firmato da The Monkeys, Accenture Song Sydney, per la Sydney Opera House. Il video musicale celebra l’architettura unica e lo spirito creativo della Sydney Opera House.
Nella categoria Glass che premia chi spinge e asseconda il cambiamento il Gp è andato a Unilever e alla vasellina Proderma con la campagna firmata Ogilvy Singapore ‘Transition Body Lotion’.
Nella Categoria Titanium che esalta la capacità d’innovare fuori dagli schemi, il riconoscimento è andato ‘DoorDash-All-The-Ads’ di Wieden+Kennedy, Portland, e Superette, San Francisco. Il sito del servizio di delivery DoorDash ha lanciato un super premio speciale durante il Superbowl: vincere tutti i prodotti pubblicizzati durante la trasmissione della partita.
Nella categoria Sustainable Development Goals Lions, che celebra la capacità di risoluzione creativa dei problemi, il Gran Premio è andato a “Renault – Cars To Work” per Renault di Publicis Conseil, Parigi. L’idea è quella di aiutare i francesi che vivono nei luoghi a ridotta presenza di mobilità pubblica. Il marchio ha lanciato un programma in base al quale le persone potevano utilizzare un’auto Renault gratuitamente durante il periodo di prova lavorativa e iniziare a pagare solo una volta ottenuto il contratto di lavoro.
L’Italia alla Croisette
Una polarizzazione delle vittorie ‘azzurre’ su LePub e Small (con Indiana), ma anche i successi di BBDO e VML e quello di Michele Mari per Amnesty International. Il bilancio dell’edizione 2024 del Festival della creatività parla chiaro. La sede italiana del network guidato da Bruno Bertelli ha portato a casa quasi tutti i leoni della compagine ‘nazionale’ con i lavori fatti per Heineken. Il progetto ‘Bar Museums’ ha vinto 4 ori e 5 argenti e rinforzato e cristallizzato, se possibile, anche il valore pubblicitario del marchio del network.
Poi, in ordine di riconoscimenti acquisiti alla Croisette dalla marca della birra, si collocano in lista ‘Bar Experience’ (2 ori, 2 argenti e 1 bronzo), ’150 years of Whateverken’ e ‘The Gaming Fridge’ (1 argento e 1 bronzo), ‘The Social Swap’, ‘Laundromats’ e ‘Backing the Bars’ (1 bronzo). L’altra marca vincente con Le Pub è stata Bottega Veneta, che con ‘Bottega for Bottegas’ ha vinto un argento e un bronzo.
Seriale anche il successo ottenuto dall’abbinata Coordown/Small che con ‘Assume That I Can’ ha conseguito 1 oro, 4 argenti e 2 bronzi.
Le eccezioni alla regola, quest’anno sono state costituite da tre casi. Ha vinto un leone d’argento “Make Italy Green – The Floating Boat” di Bbdo Italy per E.On, mentre è arrivato un bronzo con “Not a Lonely Journey” di VML Milano per Biogen.
Infine da registrare il bronzo per ‘The Humanity Check’, iscritta direttamente da Amnesty International Italia, una campagna dedicata all’emergenza a Gaza e realizzata con la consulenza di una serie di freelance e Michele Mari in coordinamento.

La continuità con cui a Cannes – e non solo – Publicis Italia prima e poi da qualche anno LePub vincono leoni a Cannes, specie per Heineken, racconta una cosa banale. Vince una progettualità che non può essere soltanto creativa e romanticamente ‘situazionista’, ma è il frutto di processi e metodi molto consolidati e ripetibili. Il discorso vale in parte anche per Small e ‘Coordown’, specialista nella costruzione di storie emotive e assieme intelligenti, con l’agenzia newyorkese di Luca Pannese e Luca Lorenzini che in questi giorni di Europei di calcio è on air in tv a ripetizione come sponsor della Nazionale di calcio con il capitolo forse più facile della saga Esselunga.