La federazione delle concessionarie di pubblicità dice sì alla codifica delle inserzioni pubblicitarie che rende possibile il calcolo delle audience in ottica ‘total campaign’. Non era scontato che le concessionarie in generale e il polo televisivo della federazione in particolare, sostenessero la rivoluzione voluta dall’Upa. “Uno strumento imprescindibile per lo sviluppo del nuovo ecosistema mediale”.
Il CUSV è stato benedetto anche dalla FCP. Lo aveva preannunciato il presidente di Upa uscente, Lorenzo Sassoli de Bianchi, nel corso dell’ultima assemblea degli spender, a Milano, pochi giorni fa. Ora è arrivata la nota ufficiale. Il codice univoco che serve a tracciare (identificare) ogni singolo spot o inserzione pubblicitaria venga emessa, rendendo possibile la misurazione ‘Total Campaign’, verrà quindi adottato anche dalle concessionarie aderenti all’associazione.

Hanno siglato il documento sia il presidente Massimo Martellini che Roberta Lucca, direttore marketing della tv pubblica, attualmente alla guida di FCP Asso Tv, che poi è il polo che raggruppa le strutture commerciali di Rai, Mediaset, Sky, WBD e La7.

FCP concorda sulla scadenza scelta per l’obbligatorietà della codifica dei messaggi, che Upa ha datato al primo luglio del 2025.

E ricorda come il Codice Univoco dello Spot Video garantisca “trasparenza, terziarietà, affidabilità e tracciamento puntuale delle performance” delle campagne pubblicitarie audiovideo.
“Pensando quindi al prossimo futuro ricorda la nota – dove a inizio anno Auditel fornirà al mercato la Total Audience e a seguire la de-duplica tra le audience lineari e digitali – appare evidente la necessità di chiudere il cerchio con la Total Audience pubblicitaria grazie al CUSV. Auspichiamo quindi che ci sia tra tutte le componenti di mercato la volontà di rendere obbligatoria la sua adozione, che ci auguriamo – conclude il documento – possa realizzarsi alla data del 1° Luglio 2025 come scadenza ultima per portare finalmente il nostro mercato nel futuro”.