Usa: studio choc sui tagli agli aiuti esteri dell’Usaid

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Secondo The Lancet, la drastica riduzione degli aiuti statunitensi potrebbe causare oltre 14 milioni di morti entro il 2030. Un terzo sarebbero bambini. Cambio di rotta anche nella politica estera europea.

14 milioni di morti, di cui 4,5 milioni bambini sotto i cinque anni. È il tragico bilancio che potrebbe scaturire dalla decisione dell’amministrazione Trump di tagliare dell’83% i finanziamenti agli aiuti internazionali, secondo uno studio pubblicato il 1° luglio dalla rivista scientifica The Lancet.

L’allarme arriva mentre a Siviglia è in corso una conferenza globale sui finanziamenti allo sviluppo, alla quale partecipano circa cinquanta leader mondiali.

Questi tagli rischiano di interrompere, o persino invertire, due decenni di progressi nell’aspettativa di vita delle persone vulnerabili”, ha dichiarato Davide Rasella, coautore dello studio e ricercatore presso il Barcelona Institute for Global Health. “Per molti Paesi a basso e medio reddito, l’impatto sarebbe paragonabile a quello di una pandemia o di un conflitto armato su larga scala”.

91milioni di vite salvate in 20 anni dall’Usaid

Stando ai dati raccolti in 133 Paesi tra il 2001 e il 2021, il team internazionale ha stimato che i programmi dell’Usaid (Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale) hanno evitato 91 milioni di decessi.

Particolarmente rilevante l’impatto nella prevenzione di malattie infettive.

Secondo lo studio, infatti, la mortalità da Hiv/Aids è diminuita del 74%, quella da malaria del 53%, e quella legata alle malattie tropicali del 51%.

Un importante traguardo raggiunto è la diminuzione della mortalità del 32% per i bambini sotto i 5 anni.

Uno dei primi decreti del secondo Trump

Trump ha firmato il decreto esecutivo “Reevaluating and Realigning United States Foreign Aid” il giorno stesso del suo insediamento.

Con questo ordine, Trump ha disposto un congelamento triennale di tutti i programmi di assistenza internazionale.

 “E’ il momento di aumentare gli aiuti, non di ridurli”, ha ribadito Rasella durante la conferenza in Spagna, esprimendo la preoccupazione condivisa da molti dei presenti.

Cambio di rotta nella politica estera

James Macinko, coautore dello studio e professore alla University of California, Los Angeles, ha sottolineato quanto l’impatto degli aiuti Usa costasse ai contribuenti appena 17 centesimi al giorno, circa 64 dollari all’anno per i contribuenti.

È difficile pensare che non sarebbero disposti a continuare, se sapessero quanto può significare”.

Secondo gli esperti, la scelta di Washington non è solo una questione di bilancio: rappresenta un cambio di rotta nella politica estera americana che rischia di indebolire decenni di cooperazione internazionale.

E non solo nella politica americana, visto che anche alcuni Paesi europei – tra cui Germania, Regno Unito e Francia – hanno annunciato tagli agli aiuti allo sviluppo, seppure di entità molto inferiore rispetto a quella statunitense.

Foto (Ansa)