Necessità di essere più flessibili in un “mercato dinamico” e liberare risorse per l’intelligenza artificiale le ragioni dietro al nuovo intervento sui dipendenti. Mentre continuano le tensioni con OpenAI
Nuova ondata di tagli a Microsoft che si prepara a ridurre di 9.000 posizioni la sua forza lavoro.
Gli interventi rappresenta la seconda ondata di tagli per la società nell’esercizio fiscale 2026 e riguardanon circa il 4% dei dipendenti totali.
Flessibilità e risorse per l’IA
“Continuiamo ad adottare le modifiche per posizionarci ad avere successo in un mercato dinamico”, ha spiegato un portavoce di Microsoft.
L’obiettivo è quello di rendere la società più snella, riducendo i vari strati manageriali, per semplificare e velocizzare il processo decisionale.
Le riduzioni consentiranno anche di contenere i costi, liberando risorse per continuare a investire sull’intellingenza artificiale, voce che presenta conti salati alle Big Tech fra l’addestramento dei modelli e la costruzione di server e centro dati.
I problemi con OpenAI
Nella corsa per la nuova tecnologia, Microsoft è alleata con OpenAI, su cui ha investito negli anni miliardi di dollari, ma con la quale ora sta vivendo un periodo di alta tensione.
Oltre a cercare più indipendenzia, Sam Altman, l’ad della startup, vorrebbe trasformarla in una società a scopo di lucro così da poter raccogliere più fondi. Passaggio per cui è indispensabile incassare il via libera di Microsoft per continuare il processo.
Sul futuro della partnership sono in corso trattative, ma nelle ultime settimane sono emersi ostacoli che hanno spinto i dirigenti di OpenAI a valutare quella che è considerata “un’opzione nucleare”: accusare Microsoft di comportamento anticoncorrenziale e fare ricorso all’antitrust.
Dal canto loro, i manager di Redmond hanno ipotizzato di sospendere le trattative nel caso non si riuscisse a trovare un accordo su alcuni temi chiave, fra i quali l’entità della futura quota di Microsoft in OpenAI. Ipotesi che Alman vorrebbe scongiurare.