Si allungano i tempi per il device, nato dalla collaborazione con l’ex guru di Apple, Ive. Secondo il Ft tra i problemi anche questioni di privacy
Slittano i tempi per la presentazione del dispositivo di intelligenza artificiale targato OpenAi, frutto della collaborazione tra la startup californiana e Jony Ive, ex designer di Apple.
In linea con il progetto, solo 2025, OpenAI ha assunto oltre una decina di ex dipendenti Apple, esperti di dispositivi hardware. Ma la partnership, scrive il Financial Times starebbe andando incontro a una serie di “problemi tecnici” per cui il debutto, atteso nel 2026, sarà rinviato.

Le difficoltà, per la fonte, ruoterebbero sia intorno alla definizione della voce e della personalità dell’assistente IA, che sui potenziali problemi di privacy. Su quest’ultimo punto, il quotidiano economico ha puntualizzato che il gadget sarebbe stato pensato per essere posizionato su una scrivania o su un tavolo, ma anche trasportato in giro. Sviluppato “per essere – di fatto – sempre acceso”, il device “avrebbe sensori capaci di raccogliere dati durante tutto il giorno, contribuendo a costruire la memoria del suo assistente virtuale”.
Poche informazioni
Prima delle ultime indiscrezioni, le poche notizie sul prodotto parlavano di un design privo di schermo e di dimensioni tascabili. Un’idea simile a quella di Humane AI Pin, un piccolo gadget da agganciare alla giacca con un proiettore e un assistente IA, che si è rivelato un vero e proprio fallimento, viste le poche unità vendute e la chiusura del progetto, con la parziale acquisizione del team di sviluppo da parte di Hp.


















