“Il nostro lavoro comincia quando gli altri finiscono”. Il presidente di Fondazione Milano Cortina 2026 Giovanni Malagò torna a fare il punto sullo stato dell’arte dei Giochi olimpici e Paralimpici del prossimo anno a 118 giorni dal via.

Prima il Covid, poi le guerre hanno distratto l’attenzione dei vari Governi che si sono succeduti.
“C’è chi ha dovuto prorogare di un anno, chi le ha fatte disputare senza pubblico eppure a Parigi le Olimpiadi sono tornate a dimostrare tutto il loro valore”, ha aggiunto Andrea Varnier, ad di Milano Cortina 2026.
“L’atmosfera sta montando, le aspettative stanno crescendo”, ha proseguito Malagò, “c’è un senso di appartenenza, voglia di voler partecipare soprattutto tra le persone comuni come dimostrano le persone che hanno visto accettare la candidatura come volontari”. Oltre 100 mila richieste per 18 mila posti. Tanti giovani capitanati dal volontario n. 1, il tennista Jannik Sinner. “Sono tanti giovani a dimostrazione che non è vero che i Giochi olimpici non gli interessano più”, ha sottolineato Varnier.
“Se avessi qualche giorno in più a cosa lo dedicherei? Lo consiglierei a chi sta completando l’impianto da bob, che ospita altre due discipline”, risponde Malagò, “in Italia si riescono a fare impianti solo se si ha la scadenza improrogabile di un grande evento, come un Mondiale di calcio o un’Olimpiade. Altrimenti le esigenze di impiantistica sportiva vengono sempre prorogabili”












