Alessandro Usai

Cinema, crescono gli spettatori ma cala la frequenza: i giovani trainano la rinascita

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Al MIA – Mercato Internazionale dell’Audiovisivo è stata presentata la nuova edizione dello studio “Sala e Salotto” di ANICA, curato da Michele Casula, partner di ERGO Research.

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Lanciata nel 2010 e giunta alla sedicesima edizione come spin-off della ricerca multiclient DigitalTRENDS, l’indagine offre un quadro aggiornato del mercato audiovisivo italiano, integrando informazioni complementari a quelle già fornite da strumenti come Cinetel e CinExpert, che consentono di monitorare in tempo reale presenze, incassi e profili del pubblico cinematografico.

L’Italia conferma così una capacità di analisi avanzata del proprio mercato, con dati che mostrano un aumento complessivo degli spettatori, una diminuzione del numero medio di ingressi e un progressivo abbassamento dell’età media del pubblico.

Tendenze, profili e nuove abitudini di fruizione

Lo studio, presentato nell’ambito dell’evento “Il pubblico audiovisivo fra presenze, profili e frequenza in sala”, organizzato da ANICA con il supporto della Direzione Generale Biblioteche e Istituti Culturali del MIC, si concentra sulle abitudini dei moviegoer, i frequentatori abituali del cinema. L’analisi parte dal dimensionamento dei bacini di utenza – annuali e semestrali – e mette in evidenza come il vero obiettivo del settore sia aumentare la frequenza delle presenze in sala, anche attraverso strategie promozionali e iniziative mirate a coinvolgere un pubblico più ampio.

Dalla ricerca emerge una fotografia precisa: nel 2024 gli spettatori unici sono aumentati di oltre 2 milioni rispetto al 2023, ma con quasi 2 milioni di biglietti in meno complessivi. La frequenza media scende così a 2,8 ingressi all’anno per spettatore, pur con il 42% della popolazione sopra i tre anni che va al cinema almeno una volta l’anno.

Crescono i segmenti 3-14 anni e 15-24 anni, con un aumento dell’11% degli ingressi. Gli under 25, pur rappresentando solo il 20% della popolazione, generano il 43% degli ingressi totali, mentre il contributo dei 50enni e oltre, pari al 50% della popolazione, si riduce al 22%. Il segmento 60+, sebbene numeroso, mostra ancora una frequenza limitata, ma in ripresa nel 2025, con quasi il 60% degli ingressi già raggiunto nel primo semestre.

 Alessandro Usai
Alessandro Usai

ANICA: “I giovani trainano la rinascita del cinema italiano”

Secondo il presidente di ANICA Alessandro Usai, “il pubblico italiano sta tornando a vivere il cinema e, contemporaneamente, cambia il modo in cui sceglie e fruisce i contenuti audiovisivi. Colpisce la crescita del pubblico più giovane, perché smentisce l’idea che i ragazzi siano solo su internet: sono invece loro a sostenere il consumo cinematografico. È un segnale incoraggiante per tutta la filiera, che deve valorizzare maggiormente questo target con produzioni adeguate e inclusive”.

Usai sottolinea inoltre la necessità di continuare a investire nella qualità e nella varietà delle opere, nella valorizzazione dei nuovi talenti e nell’adozione di strumenti di fidelizzazione, come abbonamenti o iniziative dedicate a famiglie e ragazzi.

Le nuove proposte per incentivare la presenza in sala

Tra le strategie di promozione più recenti figura il progetto Happy Cinefamily, rivolto al pubblico under 12 (10 milioni di ingressi totali, di cui solo 1,5 milioni per film italiani), pensato per favorire l’esperienza condivisa del cinema in famiglia.

Lo studio esplora inoltre la fattibilità di formule Cine Carnet: pacchetti prepagati da 5 o 10 ingressi, a prezzo scontato, da utilizzare entro 3 o 6 mesi nei cinema aderenti. Questa soluzione riscuote interesse soprattutto tra un pubblico adulto e femminile per la versione da 10 ingressi, mentre quella da 5 piace ai più giovani.

Un pubblico in evoluzione tra cinema e streaming

L’indagine segnala un forte cambiamento anche nei consumi audiovisivi domestici. In dieci anni è raddoppiato il numero di over 50 con accesso a pay TV e piattaforme: oggi rappresentano il 46% degli utenti SVOD, rispetto al 31% del 2015. Gli under 35, già digitalizzati prima della pandemia, integrano con naturalezza streaming e sala, mentre il contributo degli over 50 alle presenze in sala si è dimezzato rispetto al periodo pre-Covid.

Secondo ERGO Research, due spettatori su tre percepiscono un miglioramento qualitativo del cinema italiano, e quattro su cinque auspicano più spazio per nuovi talenti, registe e autrici. Tuttavia, il 56% del pubblico dichiara di sentirsi ancora poco rappresentato dalle storie proposte, evidenziando il bisogno di una cinematografia più inclusiva e attenta ai contenuti per bambini e ragazzi.

Una sfida e un’opportunità per il cinema italiano

Le giovani generazioni sembrano dunque la leva principale per la ripresa dell’audiovisivo, ma il settore non può rinunciare al contributo del pubblico più maturo. Costruire un’offerta accessibile, rappresentativa e integrata con i nuovi modelli di fruizione diventa cruciale per consolidare il ritorno in sala e rafforzare il legame tra pubblico e cinema italiano.

Alla tavola rotonda moderata da Valentina Torlaschi, giornalista di Box Office, sono intervenuti Sonia Dichter (01 Distribution), Simone Gialdini (ANEC e Cinetel), Federica Lucisano (Lucisano Media Group) e Davide Novelli (Cinetel e Piper Film).