C’è un momento in cui l’intelligenza artificiale smette di generare testi o immagini e comincia a fare qualcosa di concreto: far funzionare le infrastrutture che tengono in piedi la nostra vita digitale.
Sparkle , operatore globale del gruppo TIM,ha fatto un passo significativo: ha affidato all’IA l’automazione degli aggiornamenti dei router di rete, un’operazione che prima richiedeva settimane e oggi si completa in poche ore con un team ridotto.
“Abbiamo lasciato che l’IA agisse direttamente sulla rete, e i risultati sono stati eccellenti”, ha detto il CEO Enrico Bagnasco. Significa che siamo passati da un’IA di supporto a un’IA operativa, che gestisce infrastrutture complesse, anticipa guasti e migliora la sicurezza.
È il tempo dell’AIOps. La sfida non è più costruire algoritmi sempre più potenti, ma governarli. L’intelligenza sta nella responsabilità di chi li usa.
L’Europa sta entrando in una fase matura: meno hype, più applicazioni concrete. Sparkle lavora su servizi sicuri per l’era quantistica e su reti sottomarine che diventano sensori ambientali. Un digitale che punta su continuità, resilienza e affidabilità.
La partita si gioca qui: integrare l’IA non solo nei sistemi, ma nella cultura delle aziende. Non sarà la tecnologia a sostituire l’uomo, ma la capacità di usarla bene.












