Giornalisti del ‘Tirreno’ in sciopero. L’editore: nessun provvedimento

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L’assemblea dei redattori de “Il Tirreno”, all’unanimità, ha proclamato lo sciopero immediato per impedire l’uscita del giornale domenica 12 ottobre, fra l’altro giornata di elezioni regionali in Toscana, “dopo la contestazione disciplinare a un componente del Comitato di redazione, per una situazione che lo vedeva impegnato nelle sue prerogative sindacali. Provvedimento gravissimo e del tutto ingiustificato”.

L’assemblea dei redattori, alla quale sono intervenuti la segretaria generale della Federazione nazionale della stampa, Alessandra Costante, e il presidente dell’Associazione Stampa Toscana, Sandro Bennucci, spiega un comunicato dell’Ast, “chiede il ritiro immediato del provvedimento, ritenuto ritorsivo anche in relazione alla causa, di cui è atteso il provvedimento del giudice del lavoro di Livorno, intentata dall’Ast e dal Cdr all’Azienda per comportamento antisindacale, per la chiusura della redazione di Viareggio e per i carichi di lavoro non consentiti dall’accordo ministeriale sugli ammortizzatori sociali del 31 marzo 2025. L’azione sindacale continuerà fino a quando il provvedimento sarà ritirato”.

Nello specifico, l’assemblea dei redattori de “Il Tirreno”, all’unanimità (con 46 voti su 46), ha approvato una seconda giornata di sciopero per lunedì 13 ottobre revocabile solo nel caso in cui l’azienda revochi il provvedimento disciplinare emesso a carico del componente del Cdr entro la mezzanotte di domenica 12 ottobre. Sono richieste inoltre: 1) la pubblicazione del presente comunicato sul sito web de Il Tirreno fin da subito; 2) la pubblicazione del presente comunicato sul quotidiano in edicola lunedì 13 ottobre.

L’Assemblea, continua la nota dell’Assostampa Toscana, “si è inoltre espressa a favore dell’indizione di uno stato di agitazione, del blocco degli straordinari e dello stop alla produzione degli inserti. Le giornaliste e i giornalisti del Tirreno sono fortemente preoccupate e preoccupati non solo per il provvedimento disciplinare minacciato, ma anche per le prospettive di nuovi e pesanti tagli e per una possibile riorganizzazione che potrebbe avere gravi conseguenze per la tenuta del giornale a fronte di mancati investimenti e di un piano di rilancio. Tutto questo in un quadro di delegittimazione della rappresentanza sindacale”.

Contemporaneamente, l’Associazione Stampa Toscana, sempre con il sostegno della Fnsi, “diffida la Sae Toscana Srl dal continuare a intraprendere iniziative che hanno il solo scopo di delegittimare e colpire i giornalisti dirigenti sindacali. L’atteggiamento ritorsivo adottato nei confronti del componente del Cdr, che ha testimoniato all’udienza nel procedimento ex art 28 dello statuto dei lavoratori promosso dal sindacato, rappresentato dalla contestazione disciplinare ricevuta dallo stesso ieri non può essere accettato”.

“Colpire un sindacalista nell’esercizio delle sue funzioni – il collega infatti assisteva un altro collega in una conciliazione sindacale – è un atto gravissimo motivo per cui l’associazione stampa Toscana proclama nei confronti della Sae Toscana Srl lo stato di agitazione sindacale in difesa dei propri iscritti e dirigenti”, conclude il sindacato dei giornalisti.

La risposta dell’editrice

Sorprende il contenuto dell’odierno comunicato della assemblea di redazione, del CdR de Il
Tirreno, della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi) e dall’Associazione Stampa
Toscana (Ast) che non soltanto stravolge il fatto storico posto a base della contestazione disciplinare
avviata nei confronti del giornalista ma connota strumentalmente la vicenda di profili attinenti
l’esercizio di attività sindacale da parte del collega incolpato, in realtà del tutto insussistenti.
In primo luogo l’azienda non ha adottato alcun provvedimento disciplinare, con conseguente
irricevibilità della richiesta di ritiro di una decisione aziendale allo stato non ancora assunta.
L’azienda ha, invece, doverosamente avviato nei confronti del proprio dipendente un procedimento
disciplinare fondato sulla contestazione di un comportamento che, qualora confermato,
comporterebbe una macroscopica violazione dei doveri di diligenza, correttezza e lealtà ai quali
deve uniformarsi il giornalista che intrattenga con l’azienda un rapporto di lavoro subordinato.
La contestazione pertanto prescinde da qualsivoglia implicazione concernente la funzione sindacale
rivestita dal giornalista nei cui confronti è stata avviata l’azione disciplinare, ma si pone
esclusivamente sul piano del rapporto di lavoro con tutti i diritti e gli obblighi che ne derivano.
Si respinge pertanto fermamente il tentativo di attribuire carattere ritorsivo alla iniziativa adottata e
di inserire strumentalmente la vicenda nell’ambito del pendente procedimento giudiziale di natura
sindacale che ha, come è noto, oggetto del tutto distinto ed in ordine al quale la società attende con
serenità la decisione del Tribunale. Ma la eccezionale gravità del fatto contestato non poteva
consentire all’azienda di non assumere le iniziative previste dalla normativa in vigore, laddove tale
fatto implichi violazioni del tutto intollerabili, se confermate. Il giornalista ben potrà far valere tutte
le giustificazioni che riterrà opportuno addurre rispetto all’oggetto della contestazione, che saranno
valutate dall’azienda con prudenza, equilibrio e senso di responsabilità. Proprio per questo le
iniziative minacciate si rivelano del tutto improprie e temerarie, inficiando ulteriormente la
dialettica sindacale.
L’azienda ha sempre operato nel pieno rispetto delle norme contrattuali, delle prerogative sindacali
e delle regole di correttezza nei rapporti con il personale e con i rappresentanti del Comitato di
redazione.
SAE Toscana Srl ribadisce il proprio impegno a mantenere un dialogo costruttivo con tutte le parti
sociali, nel rispetto reciproco dei ruoli, ma non può accettare che siano diffuse informazioni
incomplete e lesive dell’immagine aziendale, specialmente in un momento di grande delicatezza per
il settore editoriale e per l’intera testata.
L’azienda conferma la volontà di garantire la continuità del giornale “Il Tirreno” e di proseguire il
percorso di rilancio, valorizzando il lavoro delle giornaliste e dei giornalisti e tutelando al contempo
la sostenibilità economica dell’impres